Uccisione di Natale Bolognesi
Una squadra di fascisti uccide a San Prospero, nel greto del fiume Santerno, Natale Bolognesi (Manù, 1897-1944), birocciaio di Massalombarda (RA). Anche la moglie viene ferita.
Perseguitato politico, contrario al regime, Bolognesi era già stato arrestato e confinato nel 1927 e nel 1939. Da qualche tempo si era rifugiato nella frazione imolese, trovando impiego come bracciante.
Pochi giorni dopo la sua uccisione, una squadra della Brigata Nera di Imola farà un rastrellamento in zona alla ricerca di partigiani.
Non riuscendo a trovarne, i fascisti prenderanno a caso tre uomini e li trascineranno in chiesa per fucilarli. L'esecuzione sarà evitata per l'intervento di un commissario di polizia sfollato presso la canonica.
Anche l'arciprete don Montroni verrà arrestato per errore. Si saprà infatti che l'obiettivo principale dei brigatisti era il colono che aveva ospitato Bolognesi, soprannominato il Prete, perchè impiegato in un podere della parrocchia.
- Enciclopedia dell'antifascismo e della resistenza: A - C: I, Milano, La Pietra, 1968, p. 46
- Marcella e Nazario Galassi, Resistenza e 36. Garibaldi, Roma, Editori riuniti, 1957, p. 492
- Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Manduria, P. Lacaita, 2003, vol. 2., p. 810
- Alessandra Pagano, Il confino politico a Lipari. 1926-1933, Milano, F. Angeli, 2003, p. 213
- Pasquale Rignani, Lugo nei primi dieci anni di regime fascista. 1921-1931, Lugo, Walberti, 1971, p. 114