A Bologna nevica. Tafferugli tra gli spalatori

dal 1 al 28 febbraio 1915

Nel febbraio in città nevica abbondantemente. Il Municipio fa uscire vetture spartineve e ingaggia, oltre ai cantonieri, agli spazzini e ai manovali comunali, anche circa cinquecento spalatori cottimisti.

Ben presto il servizio risulta “alquanto insufficiente” e limitato alle sole strade del centro. Si dovrà provvedere ad aumentare, fino a duemila unità, il numero degli spalatori.

Fuori Porta Galliera accade “uno spiacevole e grave incidente”: scoppia un tafferuglio tra alcuni addetti alla rimozione dei cumuli di neve e una quarantina di muratori disoccupati, che si ritengono esclusi ingiustamente dall’ingaggio.

Le forti nevicate del 1915 risulteranno comunque provvidenziali nella grave crisi occupazionale conseguente alla fine della guerra, con il ritorno dal fronte dei reduci e la smobilitazione degli opifici militari. Almeno 4.000 persone troveranno un lavoro, almeno per breve periodo.

Approfondimenti
  • Tiziano Costa, Bologna durante la Grande Guerra. Storie di cent’anni fa, Bologna, Costa, 2015, p. 31
  • Dante Forni, Romeo Forni, Sepo. Settant'anni con l'arte, Bologna, Pendragon, 2008, p. 41