130 uomini catturati a Cereglio

5 ottobre 1944, 00:00

Il pomeriggio del 5 ottobre un bando affisso dai tedeschi intima a tutti gli uomini tra i 17 e i 55 anni di Cereglio, paese tra Vergato e Tolè occupato in settembre da un reparto di SS, di presentarsi al comando nella canonica, pena l'essere considerati ribelli e passati per le armi.

In 130 vengono spontaneamente o sono raccolti da soldati in tenuta da rastrellamento. La prima notte la trascorrono stipati in un corridoio e nel campanile, i giorni seguenti nella sacrestia e nella chiesa. Il 7 ottobre un certo numero di prigionieri è inviato a scortare il bestiame razziato dai soldati tedeschi in direzione di Zocca.

Gran parte di essi riescono a fuggire col favore del buio e del cattivo tempo. La mattina del giorno successivo gli ostaggi rimanenti vengono condotti in direzione di Bologna: alcuni riescono a rientrare per la scarsa sorveglianza della scorta armata, altri finiscono alle Caserme Rosse.

La strage temuta, analoga a quella consumata nei giorni precedenti a Monte Sole, è probabilmente scongiurata per la convinzione, maturata presso i tedeschi, che tra i catturati non vi siano partigiani. La formazione dei “ribelli”, nascosta sul Monte Pero, è stata nel frattempo avvertita di non muoversi e non tentare colpi di mano.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune, 1994, pp. 56-58
  • Ezio Trota, Cronache di guerra fra Reno e Samoggia (1943-1945), con la collaborazione di Carlo Mondani, Modena, Il fiorino, 2000, pp. 34-35