Giovanni Federzoni
Cultore profondo degli studi danteschi
per cinquant'anni in Bologna e in Roma
maestro di dottrina e di italianità
ebbe pari la sapienza alla modestia
dalla meditazione degli eterni misteri
salì puro alla conoscenza di Dio
(Lapide alla Certosa di Bologna)
Giovanni Federzoni nasce a Bologna nel 1849. Nel 1869 si iscrive alla facoltà di lettere della locale Università e nel 1873 si laurea con Giosue Carducci.
Inizia la carriera di insegnamento presso il ginnasio "Guinizelli" di Bologna. Diventa in seguito direttore del liceo "Minghetti", insegna al liceo "Galvani" e alla Scuola superiore femminile.
Cura la pubblicazione della Strenna delle Colonie scolastiche bolognesi - raccolta annuale di ricordi e aneddoti bolognesi offerti da famosi artisti e scrittori, quali Carducci, Pascoli, Guerrini - finalizzata al sostegno della benefica istituzione.
Studioso di Dante, pubblica numerosi saggi sul grande poeta e raccolte di versi, quali Il paradiso perduto ed altri scritti (1895); Diporti danteschi (1899); Amore serotino. Negli anni gravi. Sonetti (1904); L'angelo nocchiero (1912). E' autore, inoltre di manuali tecnici, quali Del periodo. Primi elementi e regole pratiche (1894); Dei versi e dei metri italiani (1904). Tutti i suoi lavori sono pubblicati a Bologna da Zanichelli.
Legato a Giovanni Pascoli da una lunga amicizia, ha tra i suoi allievi Mario Missiroli, pubblicista e direttore del "Resto del Carlino". Muore a Bologna nel 1923.
Anche il figlio Luigi (1878-1967) sarà allievo di Carducci e giornalista, autore di romanzi e saggi letterari, con lo pseudonimo di Giulio De Frenzi. Sarà inoltre tra i fondatori del Movimento nazionalista e ministro durante il Fascismo.
- Giosue Carducci e i carducciani nella Certosa di Bologna, Bologna, Comune, 2007, p. 20