Andando verso il ponente e la porta nominata Saragocia dentro a man dritta se trova il palacio degli Albergati, nobili gentilomini, de bona architatura. E l'architetto fu Baldasera da Siena.
(P. Lamo)
Il palazzo su via Saragozza, sorto sul luogo dove erano le terme volute da Ottaviano (o forse da Nerone), fu costruito in fasi diverse. Probabilmente la parte destra è la più recente.
Fu terminato verso il 1560 per opera di Baldassarre Peruzzi e Lazzaro Casario. La parte superiore della facciata è molto ariosa, "esaltata dalle membrature in macigno su campiture di mattone a giorno", la parte inferiore è caratterizzata da un ampia scarpa sulla quale si appoggiano finestre a grata.
Gli Albergati venivano da Zola Predosa e fecero fortuna come commercianti in drappi, o strazzaroli. In famiglia ebbero giuristi ed ecclesiastici famosi, come Niccolò, certosino di grande sapienza, che fu vescovo di Bologna e fu fatto beato da papa Benedetto XIV.
Con Girolamo, il costruttore bizzarro e tenace della grande villa di Zola, iniziò un periodo di umanisti. Pirro Albergati fu importante violinista, autore di messe, salmi e sonate da camera. Francesco, amico di scrittori e intellettuali illuministi, ebbe fama come commediografo, attore e mecenate teatrale.
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp.187-192
- Giancarlo Roversi, Palazzi e case nobili del '500 a Bologna. La storia, le famiglie, le opere d'arte, Bologna, Grafis, 1986, pp. 18-31
- Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., pp. 777-783;