Qui lunghi anni Il Comune di Bologna
dimoro' e canto' ad onorare il cittadino insigne
Enrico Panzacchi il grande italiano
melodioso creatore di poesia per cui la vita fu armonia
ultimo figlio dei grandi nel primo centenario
melici antichi della nascita pose16 dicembre MCMXL
L'epigrafe è accanto al portone dell' "arioso" palazzo Zabban, in via Saragozza, che fu a lungo residenza di Enrico Panzacchi, "poeta melico per eccellenza".
Un'altra lapide, che illustra le doti per le quali egli fu generalmente amato, fu affissa, poco dopo la morte, sulla sua casa natale, a Ozzano Emilia, dal Circolo dei giovani operai monarchici di Bologna.
Amore di Enrico Panzacchi
fu questa terra fu questa casa
ove nacque di parenti agricoltori
e donde trasse
l'animo schietto il vivido ingegno
che egli dispiegò nei suoi canti sereni
e in quella fascinatrice eloquenza
la quale parve un inno sonante
alla gloria della poesia
alla bellezza dell'arte
alla maestà della patriaA lui che diede i lauri alla memoria trionfale
del re liberatore
il tributo della pietà al re martire
il Circolo bolognese dei giovani operai monarchici
onorando l'uomo
che nel Parlamento a Bologna in Italia
fu strenuo campione delle idealità
alle quali il Circolo è devoto
pose con memore affetto
il dì XXIII giugno MCMVII
Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 774, 777