Locanda della Pace

Via Santo Stefano, 40

Madama Padovani è qui ancora. Essendo morto il suo e il mio albergatore, ha mutato alloggio: ed io non l'ho veduta dopo il mio ritorno; ma so che sta bene.
(G. Leopardi)

Aperto intorno al 1815 in via del Corso (poi via Santo Stefano), in una semplice palazzina a due piani, l'Albergo o Locanda della Pace era tenuto dai fratelli Dorner.

Offriva "de' bagni caldi e freddi a comodo di chiunque" ed era molto apprezzato dai forestieri che visitavano la città nei primi decenni dell'800.

Giacomo Leopardi vi prese alloggio tra il 26 aprile e il 20 giugno 1827 e nell'ultimo breve soggiorno bolognese del 1830. In precedenza abitò presso i coniugi Aliprandi, ex cantanti che affittavano appartamenti in via Santo Stefano, nello stabile del teatro del Corso.

Qui conobbe Rosa Simonazzi, sposata Padovani, una ragazza avvenente e appassionata di teatro, che gli fu raccomandata dallo Stella, il suo editore di Milano. Invano tentò di introdurla al Casino dei Nobili, presentandola all'amico conte Carlo Pepoli come "distinta per un paio d'occhi che a me paion belli".

Fallito questo obbiettivo, il rapporto e il reciproco interesse tra i due giovani si raffreddò alquanto. Dopo la morte dell'Aliprandi non furono neanche più vicini di casa. Leopardi continuò comunque a mandare notizie di Rosina allo Stella ...


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Marina Calore, Il teatro del Corso 1805-1944. 150 anni di vita teatrale bolognese tra aneddoti e documenti, Bologna, Lo scarabeo, 1992, p. 17


Alessandro Cervellati, Bologna aneddotica, Bologna, Tamari, 1970, pp. 118-119


Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, pp. 160, 217-218