U. Ojetti - La casa dove abita Giosue Carducci ...
La casa dove abita Giosuè Carducci è quasi fuori della città, su le mura tra Porta Mazzini e Porta Santo Stefano. Si passa attraverso a via della Fondazza, a via del Piombo, ad altre ignote viuzze dai portici bassi, dal selciato tormentoso, a notte profondamente oscure e anche temute, così che mai gli amici lasciano oltre la mezzanotte il Carducci rincasare da solo. Ma in fondo a quella via stretta ed eccentrica un largo tra due siepi di verdura si apre, [p. 7 modifica]dando sùbito imagine di campagna libera: lì è la casa del Poeta. Al primo piano si passano tre camere dalle pareti coperte di scaffali e si entra nell'immenso studio. È una camera rettangolare che, a sinistra di chi entra, ha due finestre grandi su la valle del Savena senza vista di case. Come la porta rompe la parete da un fianco, proprio accanto alla porta è la lunga tavola dove il Carducci scrive, e presso la tavola in alto pende un ritratto grande della regina con la cortese dedica autografa. Tutto in torno, le mura sono coperte di libri disposti bellamente in ordine cronologico. Opere rare ed edizioni principi abbondano: massima gemma è una copia della Comedia nella prima edizione Aldina, dono di un ammiratore; la raccolta delle edizioni di Dante e di Petrarca è veramente cosa meravigliosa. Ma il Carducci più si compiace della sua collezione di opuscoli del risorgimento italiano, che è certo la maggiore d'Italia. Su la parete opposta alle finestre è uno scaffale a mo' di [p. 8 modifica]cassapanca, che contiene i dizionarii; nel mezzo di esso sorge il busto di Dante, e dai lati in belle cornici i ritratti di Mazzini, di Garibaldi, di Hugo, di Mario e - reliquia dolcissima - una lunga ciocca dei capelli di Goffredo Mameli avvinta da un nastro di seta.
(Ugo Ojetti, Alla scoperta dei letterati, 1899)