Adriano Spatola
Nasce a Sapjane, in Istria, nel 1941. Studia a Bologna al Liceo classico "Galvani" e si iscrive alla facoltà di Lettere. Nel 1961 pubblica presso Tamari il suo primo libro, Le pietre degli dei, di taglio post-ermetico.
In questo anno è pubblicata l'antologia dei Novissimi. Poesia per gli anni ‘60. Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Antonio Porta ed Edoardo Sanguineti gettano le basi per una nuova poesia sperimentale, che vada oltre le pur valide proposte provenienti da "Rendiconti" e "Officina" (Roversi e Pasolini).
Illuminante è il suo incontro con Luciano Anceschi, docente di estetica e fondatore della rivista "Il Verri", di cui segue i corsi all'Università e che lo condurrà, attraverso le esperienze del Gruppo 63 e della Neoavanguardia, sulla strada della Poesia Totale.
Nel 1962 nell'osteria dei Poeti nasce la rivista di poesia "Bab Ilu", di cui Spatola è promotore assieme a Giorgio Celli, Patrizia Vicinelli, Carlo Marcello Conti, Miro Bini, Gianni Celati, Carlo Negri. Ne escono solo due numeri e la redazione è nella casa della famiglia in via Andrea Costa. Accoglie, tra gli altri, scritti di Emilio Villa, riconosciuto come uno dei poeti italiani più interessanti.
L'anno seguente Spatola partecipa a Palermo al primo storico convegno del Gruppo '63, patrocinato da Umberto Eco e Luciano Anceschi. Fortemente influenzata dal movimento artistico-letterario americano "Fluxus", nasce la neoavanguardia letteraria italiana.
Anceschi appoggia la pubblicazione di un suo articolo sulle nuove strade della poesia sulla prestigiosa rivista "Il Mulino" e gli affida la rubrica delle recensioni letterarie sul "Verri". In questo periodo Spatola collabora anche a "Nuova Corrente" e inizia la sua attività di traduttore dal francese. Fra le sue traduzioni si ricordano quelle di Sade e Aragon. Nel 1964 esce da Feltrinelli il suo romanzo sperimentale L'oblò, che lo pone all'attenzione della critica.
Con il contributo fondamentale di Giorgio Celli, progetta il movimento del Parasurrealismo, che propone una rielaborazione della storica avanguardia in chiave più fredda, non ideologica. Sua espressione è la rivista "Malebolge", pubblicata a Reggio Emilia tra il 1964 e il 1967, alla quale collaborano, oltre a Spatola e Celli, anche Vincenzo Accame, Giovanni Anceschi, Corrado Costa, Antonio Porta e Nanni Scolari.
Nel 1965 pubblica a Bologna presso l'editore Sampietro due libretti di poesia concreta: Poesia da montare e Zeroglifico, mentre nel 1966 esce a Milano per Scheiwiller la raccolta di poesie L'ebreo negro, "una sorta di vademecum lirico/ironico di tutti gli stilemi e le acrobazie della poesia surrealista".
In seguito Adriano si trasformerà in un poeta visuale, concreto soprattutto, sconfinando nella pittura, e scoprirà una forte vocazione per il gestuale.
Tra le altre sue opere di poesia sono da annoverare: Zeroglifico (1966), Parole sui muri (1968), Majakovskiiiiiij (1971), Algoritmo (1973), Diversi accorgimenti (1975), La piegatura del foglio (1983).
Nell'agosto del 1967 il sindaco di Fiumalbo Mario Molinari, amico di Antonio Delfini, promuove, con la collaborazione di Claudio Parmiggiani e Adriano Spatola, la rassegna poetica Parole sui muri, "una sorta di prova generale di comunicazione artistica interdisciplinare, intermodale e intermediale", pagina memorabile della storia dell'avanguardia.
Nel 1968-69 collabora a Roma alla redazione di "Quindici", l'ultima rivista del Gruppo 63. Nel 1968 fonda a Torino, con il fratello Maurizio, le Edizioni Geiger, dove è introdotto, per la prima volta in Italia, il modello editoriale dell'assembling press.
Con le edizioni Geiger crea la testata "Tam Tam". Il Mulino di Bazzano, in Val d'Enza, prima sede redazionale della rivista, diventa dal 1971 un luogo di riferimento essenziale dell'avanguardia poetica internazionale. Assieme alla compagna Giulia Niccolai, da questo luogo appartato e segreto promuove iniziative editoriali, organizza rassegne, mostre e festival.
Nel 1976 Spatola entra nella redazione di "Doc(k)s", rivista internazionale di poesia diretta dall'amico Julien Blaine. Assieme all'editore Ivano Burani inventa "Baobab", prima audiorivista di poesia sonora italiana. Fra il 1981 e il 1984 dirige la rivista romana "Cervo Volante".
Numerose sono le sue performance le azioni poetiche, le partecipazioni a rassegne, fino alla morte, avvenuta a Sant'Ilario d'Enza nel 1988.
- Eugenio Gazzola, "Al miglior mugnaio" Adriano Spatola e i poeti del Mulino di Bazzano, Reggio Emilia, Diabasis, 2008
- Gruppo 63. L'antologia, a cura di Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani, Torino, Testo & immagine, 2002, pp. 58-66, 315
- Il Gruppo 63 quarant'anni dopo, Bologna, 8-11 maggio 2003, atti del Convegno, Bologna, Pendragon, 2005, pp. 73-74
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Places
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Osteria dei Poeti via de' Poeti, 1/b
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Osteria del Sole vicolo Ranocchi, 1/D Bologna
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Palazzo Rizzoli Strada Maggiore, 37
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Liceo Galvani via Castiglione, 38