Giardini
Parco Cavaioni
Abbraccia il tratto iniziale della valle del Ravone, un piccolo torrente che confluisce nel Reno subito dopo Bologna. Il nome è legato al bolognese cavajàn, che indica la massa di covoni e ricorda la passata destinazione a seminativo di gran parte di questi terreni. Cavaione è anche il toponimo di un vecchio edificio rurale appena oltre il confine dell’area verde, di fronte all’ingresso principale. Oggi il parco, nel quale prati e appezzamenti coltivati si alternano a lembi boscati, offre l’opportunità di gradevoli soste sull’erba e di tranquille passeggiate lungo i sentieri che si inoltrano nella penombra dei boschi di querce, dove ancora si incontra qualche roverella di notevoli dimensioni. Fra gli ambienti più interessanti è uno stagno, circondato da una fascia di vegetazione caratteristica, che ospita nelle sue acque una ricca vita vegetale e animale. Il parco, divenuto di proprietà pubblica tra gli anni ‘60 e ‘70, ha una superficie di 38 ettari.
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- Parchi collinari bolognesi (Piano 1985), in Le meraviglie di Bologna, Bologna, Santarini, 1992, vol. 3: La collina di Bologna, p. 47
- Parchi e giardini bolognesi, a cura del Centro Villa Ghigi, Bologna, Comune-Assessorati all'ambiente e alla cultura, c1990, fasc. 9.: Parco Cavaioni
- Parchi e giardini di Bologna. Una guida sul verde della città, a cura del Centro Villa Ghigi, Bologna, Compositori, 1996, p. 152
- I tesori verdi della città, testi di Roberto Diolaiti, Imola, Galeati Industrie Grafiche, stampa 2004, p. 19 sgg.