Bologna nel fango
Nella notte tra il 19 e il 20 ottobre il maltempo colpisce l'area metropolitana di Bologna, con una violenza raramente registrata in passato. In quattro ore cadono 80 millimetri di pioggia, una misura superiore a quella dell'alluvione del 2023. Forti precipitazioni si registrano anche nelle altre provincie dell'Emilia-Romagna, da Ravenna e Reggio.
Nel bolognese esondano quasi tutti gli affluenti a destra e a sinistra del Reno. La sera del 19 straripa il torrente Ravone, allagando cantine e garage in via Saragozza, via Andrea Costa, via Sabotino, via Saffi. Le acque raggiungono anche il centro storico, all'inizio di via Sant'Isaia.
Dalla collina scendono masse d'acqua e di fango che invadono via Putti e via San Mamolo. Il canale di Reno esonda dal cantiere del tram in via Riva Reno, raggiungendo via Lame. Il Navile allaga alcune zone di via Corticella.
La situazione è drammatica anche in provincia. A San Lazzaro giunge l'ordine di evacuazione per coloro che abitano nei pressi dell'Idice e del Savena. Un giovane viene ritrovato senza vita al Botteghino di Zocca, travolto dalla piena del torrente Zena. Il Savena esce di nuovo a Rastignano e a Pianoro Vecchio.
Centinaia di famiglie vengono fatte evacuare nelle località attorno a Budrio per l'esondazione dell'Idice, che sommerge il Centro Protesi INAIL di Vigorso e causa allagamenti anche a Castenaso, mentre il Quaderna rompe a Medicina. Allerta rossa anche per i torrenti Quaderna e Samoggia.