Alluvione a Bologna e in Romagna
Tra il 18 e il 19 settembre cadono sulla Romagna 350 mm di pioggia, causando l’esondazione di quattro fiumi, l’allagamento di diversi paesi e città e lo sfollamento di circa 1000 persone.
L’evento è collegato all’attività del ciclone Boris, che ha portato inondazioni - con notevoli danni e vittime - in centro Europa.
In provincia di Bologna alcuni fiumi e torrenti esondano o rompono gli argini in più punti. Lungo il Savena vengono evacuati alcuni edifici in zona San Ruffillo, in via Toscana, al Paleotto.
Come nel 2023 sono colpite aree nei comuni di San Lazzaro di Savena e Budrio. Nella notte del 19 settembre sono evacuati alcuni caseggiati in zona Birra nei pressi dell'aeroporto.
Il torrente Zena straripa al Botteghino. Si registrano rotture dell'Idice e del rio Martignone a Crespellano. Particolare attenzione è riservata al rio Ravone, che nell'ultima alluvione ha allagato via Saffi.
Frane e allagamenti flagellano nuovamente l'Appennino, a Castel del Rio e a Monterenzio.
Nonostante la pioggia caduta sia più abbondante dei due eventi analoghi del 2023, le conseguenze in questa occasione saranno meno gravi. Il terreno sarà in grado di assorbire meglio le precipitazioni e funzionerà il sistema di allerta.
A causa dei cambiamenti climatici, il territorio dell’Emilia-Romagna, reso sempre più impermeabile dall'eccessiva cementificazione, è in questi anni sottoposto a eventi alluvionali più frequenti, seguiti da lunghi periodi di siccità.