"Notte bianca" nelle scuole
Le scuole elementari e medie di Bologna restano aperte per una “notte bianca” di protesta contro il decreto di riforma del ministro Gelmini.
Si tratta di una iniziativa soprattutto giocosa, con artisti di strada, musicisti e personaggi del mondo dello spettacolo. Gli insegnanti hanno l’appoggio di molti genitori.
Numerose anche nei giorni successivi sono le iniziative in difesa della scuola pubblica: cortei nei quartieri con pentole, bambini mascherati da fantasmini, “perché la scuola pubblica non sia ridotta a un fantasma”.
Nelle scuole superiori le occupazioni prevedono assemblee e laboratori con la partecipazione di professori e personaggi della cultura.
Il 17 ottobre i ragazzi del liceo Minghetti portano la protesta fuori della scuola, facendo lezione, con tanto di banchi e sedie, sotto la statua del Nettuno.
All’Università, alle prime assemblee a Lettere e Scienze Politiche, seguono occupazioni e manifestazioni in altre facoltà.
- Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, p. 323
- Siamo stati ancora noi. Centoventi anni della Camera del lavoro metropolitana di Bologna. Libro fotografico, 1993-2013, Bologna, Associazione Paolo Pedrelli, Camera del lavoro-CGIL, 2014, p. 83