Il museo dei botroidi
A Tazzola, località nel comune di Pianoro ai piedi del Monte delle Formiche, è allestito un piccolo museo dedicato alle particolarità geologiche della Valle di Zena.
Vi si conserva una grande raccolta di botroidi, trovati negli anni Sessanta del '900 nei pressi dei torrenti Idice e Zena da Luigi Fantini (1895-1978), speleologo e esploratore del territorio bolognese. Erano stati accumulati nel castello di Zena dentro fustini di detersivo
I botroidi sono concrezioni a grappolo costituite di particelle di vario tipo, diffuse nei depositi di arenaria del Bolognese. Sono "scherzi" della natura, "sassi" che curiosamente ricordano altri oggetti, come frutti o animali.
Già nel XVI secolo il naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) ne trovò diversi durante le sue ricerche nel rio delle Meraviglie, un piccolo corso d'acqua nei pressi di Crespellano. Alcuni furono poi pubblicati nel 1648 nel suo Musaeum metallicum.
- Alfonso Bosellini, Introduzione allo studio delle rocce carbonatiche, Ferrara, Bovolenta, 1991, p. 16
- Giancarlo Emiliani, De septaria. Guida alle septarie e ai loro minerali e macrofossili, Imola, Galeati, 1994, p. 20
- Luigi Fantini, Curiosità geo-mineralogiche dell'appennino bolognese, in: "Strenna storica bolognese", 1960, pp. 41-65
- Luigi Fantini, Scritti vari sull'Appennino bolognese, Sala Bolognese, A. Forni, 1988, p. 189, 202
- Silvia Patini, Fossili, Botroidi e Rose del Gesso nel "magazzino" delle Terre, in: “Nelle Valli Bolognesi”, 5 (2010), pp. 12-13