Il Teatro Ridotto a Lavino di Mezzo
Renzo Filippetti (1955-2020) e Lina Della Rocca fondano a Lavino di Mezzo il Teatro Ridotto, ovvero la Casa delle Culture e dei Teatri, laboratorio di ricerca sul lavoro dell'attore fortemente radicato sul territorio e frequentato da appassionati autodidatti.
Decisamente periferico, ma “per niente marginale”, privo di abbonamenti e a prezzi popolari, sarà definito un teatro “irragionevole”.
Il poeta Tonino Guerra parlerà di “un luogo di sosta per persone che si muovono con piccoli gesti”, evocando l'insegnamento di Jerzy Grotowski, che - assieme a quello di Eugenio Barba e dell'Odin Teatret - sarà decisivo per la formazione della compagnia residente.
Lo scambio di culture sarà essenziale per l'identità artistica del Teatro Ridotto. La ricerca riguarderà a lungo le possibilità fisiche e vocali dell'attore e costante sarà lo studio e l'applicazione di tecniche di improvvisazione, composizione e montaggio.
Verranno allestiti spettacoli in Italia e all'estero: tra essi Blues in sedici, ballata della città dolente con Stefano Benni e la cantante Tosca e Farfalle con Tonino Guerra. Erri De Luca metterà in scena al Ridotto otto spettacoli.
Sarà avviato un intenso sodalizio artistico con l'attore-regista Pippo Delbono e intrattenuti rapporti con storici del teatro quali Claudio Meldolesi, Marco De Marinis, Filippo Cruciani.
Ai seminari in varie università e accademie in Italia e nel mondo si affiancheranno quelli in luoghi marginali, come la comunità di recupero per tossicodipendenti La Rupe di Sasso Marconi o i campi nomadi della periferia bolognese.
All'esterno della struttura teatrale saranno realizzati, da idee di Tonino Guerra, il Villaggio degli Uccelli e L’orto dei frutti dimenticati, uno spazio dedicato alla memoria dello storico del teatro Claudio Meldolesi, con sculture create appositamente dal poeta romagnolo.
- Claudio Cumani, Cresciuti a pane e teatro. Bologna in scena dal 1968 ai giorni nostri, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 43-45
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Gianfranco Rimondi, Avanguardia contro tutte le retroguardie, in: “Bologna. Mensile dell' Amministrazione comunale", 12 (1988), pp. 28-29