Restauro del Teatro Comunale
Il Teatro Comunale è dichiarato inagibile e chiuso al pubblico: i legni dei pavimenti degli ordini superiori sono corrosi dai tarli.
Nel corso dei lavori di riparazione, diretti da Vincenzo Stupazzoni, vengono portati alla luce degli affreschi nei palchi. Il restauro proseguirà con il fine della conservazione monumentale più che del rinnovo architettonico.
Nei palchi scompariranno i velluti delle tendine e dei parapetti con l’obiettivo di diminuire l’assorbimento del suono. Nel loggione sarà rimossa la scala centrale e verranno abbattute le pareti delle barcacce laterali.
Durante la chiusura gli spettacoli in programma saranno dirottati in altre sedi cittadine, come la Sala Europa alla Fiera e il Teatro delle Celebrazioni.
Al termine dei restauri, proseguiti fino al 1981, la sala del Comunale apparirà più sobria: il colore avorio-verde dominante la riavvicinerà all'aspetto che ebbe dopo i lavori del 1820.
- Federico Arieti, Tornando all'opera. Progetto di valorizzazione funzionale, energetica, socioculturale del Teatro Comunale di Bologna, Roma, Aracne, 2014, pp. 67-77
- Giorgio Festi, Aida apparirà in un teatro tornato d'oro senza ottocenteschi velluti rossi, in "Bologna incontri. Mensile dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna", 11 (1981), pp. 37-38
- Il restauro del Teatro Comunale di Bologna, Bologna, Labanti e Nanni, 1981
- Enrico Schiavina, Il Teatro Comunale. Il recente restauro, in: "Strenna storica bolognese", 32 (1982), pp. 395-418
- Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di Lidia Bortolotti, Bologna, Grafis, 1995, p. 118
- Roberto Verti, Il Teatro comunale di Bologna, Milano, Electa, 1998, p. 47