Vendette partigiane: scoperte due fosse comuni nei pressi di Argelato
Il 5 febbraio in località Quattro Portoni, presso S. Giacomo di Argelato (BO), in un fondo della tenuta dei conti Talon, viene scoperta una fossa comune.
Presto è appurato che si tratta di persone arrestate alcuni anni prima da membri della polizia partigiana, facente capo alla 2a Brigata Garibaldi "Paolo" e mai più tornate alle loro case.
I primi ad essere identificati sono i membri della famiglia Costa di San Pietro in Casale. Le altre salme risultano essere quelle di otto cittadini di Pieve di Cento, scomparsi il 9 maggio 1945.
Il 12 febbraio una folla immensa partecipa ai funerali di questi ultimi a Pieve (le esequie dei cinque di Cento si sono svolte a parte il 10 febbraio).
La tensione è altissima, per la presenza del segretario del MSI Giorgio Almirante (1914-1988) e di Giorgio Pini (1899-1987), ex ministro della RSI e direttore dell’ “Assalto” e del "Resto del Carlino" in periodo fascista, scampato a diversi attentati dei gappisti.
Imponente è anche il servizio d'ordine organizzato dal PCI e dagli ex partigiani a difesa della locale Casa del Popolo. In chiesa i dirigenti missini tengono un discorso apologetico del fascismo.
Il 24 febbraio avviene un ritrovamento ancora più tragico: nel podere Fondo Piccolo a Casadio, nei pressi di Argelato, un'altra fossa comune restituisce i cadaveri di 17 persone: sono quelli dei sette fratelli Govoni e di altri dieci cittadini di San Giorgio di Piano.
Anche ai funerali dei Govoni, che si tengono il primo maggio, i presenti in chiesa salutano col saluto romano.
Tra essi figurano l'ex comandante della Brigata nera Walter Tartarini, già condannato a 18 anni di carcere e amnistiato, e il fondatore del Fascio di Pieve Arnaldo Baraldi.
Per la morte dei "prelevati" delle fosse comuni di Argelato andranno a processo e saranno condannati 27 ex partigiani comunisti.
- Adelmo Caselli, Prelevati. La politica, il lavoro, la vita, l'odio, la violenza, i prelevamenti, le uccisioni e i processi nella lunga liberazione di Pieve di Cento, 1945-1951, 2. ed., Pieve di Cento, Bagnoli1920 edizioni, 2011, pp. 110-116