L'amnistia Togliatti
Entra in vigore il Decreto Presidenziale di amnistia e indulto per reati comuni, politici e militari avvenuti durante il periodo dell'occupazione nazifascista.
Il provvedimento è opera del ministro di Grazia e Giustizia, il comunista Palmiro Togliatti (1893-1964). L'amnistia condona reati comuni e politici puniti da condanne fino a cinque anni di carcere. Esclude in teoria i reati gravi.
Lo scopo del decreto è di facilitare la pacificazione nazionale, compromessa dalla guerra civile. Dal febbraio 1947 però, dopo l'esclusione delle sinistre dal governo, il provvedimento avrà una notevole estensione e consentirà la scarcerazione di migliaia di fascisti responsabili di atrocità e di torture.
Con la legge 11 luglio 1959, n. 460, amnistia e indulto saranno applicati a tutti i reati politici commessi dal 25 luglio 1943 al 18 giugno 1946.
- Mimmo Franzinelli, L'amnistia Togliatti. 22 giugno 1946: colpo di spugna sui crimini fascisti, Milano, A. Mondadori, 2006
- Renato Sasdelli, Fascismo e tortura a Bologna. La violenza fascista durante il Regime e la RSI, Bologna, Pendragon, Istituto per la storia e le memorie del 900 Parri, 2017, pp. 11-12
- Sergio Tau, La Repubblica dei vinti. Storie di Italiani a Salò, Venezia, Marsilio, 2018, p. 343