I nuovi proprietari del "Giornale dell'Emilia"
Un gruppo guidato dal presidente dell'Associazione Industriali Giorgio Barbieri e dal presidente della Cassa di Risparmio Raffaele Stagni acquisisce il "Giornale dell'Emilia" e la società editoriale ad esso collegata.
Poco dopo entrerà in proprietà anche Domenico Borasio, esponente del potente trust zuccheriero Eridania.
Con il titolo di "Corriere dell'Emilia", curato dal Psychological Welfare Brunch alleato, il quotidiano ha sostituito nei giorni della Liberazione "Il Resto del Carlino", accusato di essersi posto "al servizio del fascismo e della sua effimera repubblica".
Dal 17 luglio 1945 è stato affidato a una cooperativa di redattori ed è diventato "Giornale dell'Emilia". Riprenderà il nome originale di "Resto del Carlino" nel 1953, con un indirizzo politico centrista e conservatore.
- Sara Fantini, Notizie dalla Shoah. La stampa italiana nel 1945, prefazione di Liliana Segre, Bologna, Pendragon, 2005, pp. 170-171
- Marzia Maccaferri, Paolo Pombeni, I partiti politici durante la “Prima Repubblica”, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 646