Le "segnorine"
Un articolo di Enzo Biagi su “Cronache” apre uno squarcio sul mondo della prostituzione a Bologna, aumentata notevolmente con l'arrivo delle truppe alleate.
C'è persino un nuovo vocabolo che identifica le ragazze che si offrono per denaro: le “segnorine”. Esse si riuniscono in un noto caffè nei pressi dell'Arena del Sole, per poi ritirarsi nelle case di appuntamento, numerose nelle vie limitrofe.
Si calcola che a Bologna vi siano circa 150 meretrici nelle "case chiuse" e 400 passeggiatrici registrate. Ma almeno 800 "segnorine" sfuggono ad ogni controllo. Il 6-7% sono minorenni e alcune di esse hanno una regolare autorizzazione.
Secondo Biagi il fenomeno della prostituzione minorile è "una delle note più squallide nella grande tristezza d'Italia". Le ragazze si ammalano sempre e con frequenti ricadute. Molte di esse "esercitano" pur essendo incinte.
La guerra ha portato bombardamenti e deportazioni e anche il meretricio è in gran parte un suo prodotto: le prostitute – è il parere di uno dei medici che le hanno in cura - "le macerie ce le hanno dentro".
- Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, vol. 3., Bassa galanteria bolognese, Bologna, Edizioni aldine, 1952, pp. 78-87