La fucilazione del capitano Tartarotti
Al Poligono di Tiro di via Agucchi viene fucilato il capitano repubblichino Renato Tartarotti, già al comando della Compagnia Autonoma Speciale di Polizia istituita dal questore Tebaldi, tristemente famosa per le torture e le uccisioni di partigiani e antifascisti.
Il plotone di esecuzione è formato da sei partigiani e sei poliziotti regolari. Il luogo è quello in cui, durante i venti mesi dell'occupazione nazifascista della città, sono stati fucilati molti oppositori.
Assieme a 35-40 dei suoi uomini, Tartarotti aveva lasciato la città nel settembre 1944, nell'imminenza del probabile arrivo degli Alleati.
Catturato il 16 maggio 1945 con altri quattordici “criminali” - e subito classificato come "persona pericolosa per la sicurezza dello Stato" - è stato processato nei giorni seguenti dal Tribunale Militare in un clima di forte tensione e condannato a morte.
Quella del famigerato Tartarotti è la prima e unica esecuzione ufficiale a Bologna di torturatori criminali e collaborazionisti dei nazisti del periodo della RSI. Gli altri rimarranno impuniti, saranno amnistiati o subiranno pene molto più lievi.
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