Il ritorno di Enio Gnudi
Enio Gnudi (1893-1949), dirigente dell'Internazionale sindacale e membro del Partito Comunista, ritorna dall'esilio patito durante il Ventennio.
Nel 1920, ancora molto giovane, fu eletto sindaco di Bologna al posto di Zanardi. L'assunzione della carica venne però impedita dalla strage di Palazzo d'Accursio e dal successivo commissariamento del Comune.
Operaio ferroviere, membro del sindacato di categoria, fu perseguitato assiduamente dai fascisti e andò più volte sotto processo durante il regime.
L'elezione a deputato per il Partito Comunista nel collegio di Novara nel 1921 non venne confermata per la sua giovane età.
Nel 1926 dovette riparare all'estero, prima in Francia e in Spagna, poi al di là dell'Atlantico, dove assolse incarichi di partito e sindacali.
Al ritorno sarà eletto Segretario generale del Sindacato Ferrovieri, carica che terrà fino alla morte. Sarà sepolto alla Certosa nel campo dei cittadini illustri, in un monumentale sarcofago commissionato dal sindacato e disegnato da Farpi Vignoli.
- La Certosa di Bologna, guida a cura di Giovanna Pesci, testi di Cristina Rocchetta, Cristina Zaniboni, Bologna, Compositori, 2001, p. 113
- La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, a cura di Roberto Martorelli, Bologna, Tipografia Moderna, 2009
- Mario Fanti, Le vie di Bologna. Saggio di toponomastica storica e di storia della toponomastica urbana, opera promossa dal Comune di Bologna, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1974, p. 373
- Giorgio Festi, Storia di un birocciaio di Molinella, 1897-1926, Bologna, Pendragon, 2001, p. 200
- Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 124