Diversi ospedali militari alleati si trasferiscono in città
Proveniente da Scarperia nel Mugello, il 56 Evacuation Hospital americano giunge a Bologna e viene attivato fino al 19 maggio nello stadio Littoriale.
E’ riservato ai prigionieri feriti. Un pilota brasiliano lì ricoverato nota la presenza, sotto la Torre di Maratona, di "uma enorme estatua equestre de Mussolini", decapitata il 25 luglio 1943. Sarà in seguito totalmente demolita e il bronzo riutilizzato per un monumento ai partigiani.
Il 26 aprile nella parte meridionale dei Prati di Caprara si accampa l'Ospedale Militare dell'esercito Sud-Africano. Diverse decine di lavoratori del rione Santa Viola troveranno “un inatteso e proficuo lavoro per molti mesi”.
Da Firenze giunge presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli, abbandonato dai militari tedeschi, il 74° Station Hospital, che il 1° maggio conta circa 600 ricoverati, in gran parte molto gravi. Vi sono curati anche feriti tedeschi, con l’aiuto di medici e infermieri prigionieri.
Dal 9 maggio l’ospedale sanatoriale di Villa Mazzacorati ospiterà il 6. General Hospital, adibito soprattutto alla cura di prigionieri tedeschi.
- Orlando Pezzoli, Fuori porta prima del ponte. Santa Viola, Bologna, Comitato ricerca storica e sociale su Santa Viola, 1976, p. 78
- Ezio Trota, In guerra fra feriti tedeschi e alleati. 1944-1945: la Linea gotica, Modena, Il Fiorino, stampa 2007, p. 64 sgg.
- Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 263-264