I partigiani sorpresi dai Tedeschi a Casoni di Malalbergo
Il 18 (o il 20) aprile è convocata una riunione congiunta dei comandi della 2a Brigata Sap Garibaldi “Paolo” e della 4a Brigata Sap Garibaldi “Venturoli” nella casa della famiglia Bagiolari ai Casoni di Malalbergo (o di Altedo), lungo la via Nazionale tra Bologna e Ferrara.
L'incontro ha per scopo la definizione dei dettagli dell'insurrezione partigiana, da attuarsi entro pochi giorni, all'arrivo degli Alleati.
E' prevista la partecipazione di Aroldo Tolomelli (Ernesto, 1921-2011), vice comandante delle brigate Sap di pianura e ufficiale di collegamento della Divisione Bologna.
Ma all'arrivo i sappisti vengono sorpresi dai soldati tedeschi, che poco prima hanno fatto irruzione nella casa, insospettiti dalla presenza di un'antenna radio e di un vocabolario di inglese.
Acquattati in attesa dietro un cancello, essi catturano ad una ad una le persone che arrivano - compreso “Ernesto”, latore degli ordini della Divisione - e le concentrano in una stanza.
Mentre gli ostaggi cercano di disfarsi delle armi e del materiale compromettente in loro possesso, i loro ospiti, Alceste e Ruggiero Bagiolari, vengono duramente interrogati.
Ruggiero, studente diciottenne, viene maltrattato perché rifiuta di scavarsi la fossa, Alceste è visto da una staffetta prigioniera “disteso dietro una mangiatoia, rotto dalle botte”.
Tre giorni dopo i tedeschi, ormai in ritirata verso il Po, trascinano con loro i partigiani catturati, oltrepassano il Reno e si fermano a Sant'Agostino di Ferrara.
Qui una parte dei prigionieri riesce a fuggire, ma i due Bagiolari, assieme a Ferdinando Maccagnani del btg Gotti, vengono fucilati.
I partigiani della Bassa, rimasti senza collegamenti, prendono decisioni autonome. Una parte dei sappisti della bgt Venturoli si trasferiscono a San Pietro in Casale e si collegano con gli uomini della bgt "Paolo" concentrati nella Valle delle Tombe.
Alcune squadre rimangono nella zona di Altedo per contrastare i tedeschi in ritirata e salvaguardare i ponti minati.
- Elio Cicchetti, Il campo giusto, Milano, La pietra, 1970, pp. 253-254, 261-262
- Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 75 (Data cit.: 21 aprile)
- L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, Bari, De Donato, 1975, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, p. 660
- Roberto Fregna, Castel Maggiore, 1943-1945. Documenti e testimonianze della lotta contro il nazifascismo, Bologna, A.P.E., 1974, p. 84
- La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, a cura di Luciano Bergonzini, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1980, vol. 5., p. 625
- Ludovico Testa, La vita è lotta. Storia di un comunista emiliano, Reggio Emilia, Diabasis, 2007
- Cesarino Volta, Mondo contadino e lotta di liberazione. Resistenza in pianura, Baricella-Malalbergo 1943-45, s.l., Brechtiana, 1980, pp. 205, 218-221, 229-230