Forte terremoto nel Bolognese
Un forte terremoto in provincia di Bologna, con scosse tra il 4° e il 5° grado della scala Mercalli ed epicentro nella val Samoggia, provoca numerosi danni agli edifici.
Il 10 aprile alle 6,45 è segnalata scossa violentissima, “registrata con trentatrè centimetri di grafico”. Il giorno successivo un’altra molto forte, proveniente da un epicentro più ad ovest. Lo sciame sismico dura fino all’11 maggio, con eventi quotidiani.
Molti sono coloro che presi dal panico preferiscono accamparsi nelle piazze cittadine, in baracche e tende o sulle carrozze ferroviarie e tramviarie.
La Montagnola, ad esempio, diventa una sorta di camping ante litteram, dotato anche di bungalow a pagamento. Anche la vicina piazza VIII Agosto diventa un accampamento di sfollati.
Per esorcizzare la paura c’è chi manda cartoline illustrate con i saluti “da Villa Sussultoria”, mentre il maestro Bergonzoni dedica al terremoto una canzonetta:
La scossettina va
un pò tutte le sere
e tutta la città
deve cambiar quartiere
Il 18 maggio, vigilia dell’inaugurazione della Fiera Campionaria, il Podestà ordina di concentrare i ricoveri di fortuna sull’area di suolo comunale oltre l’Arco Guidi, nei pressi della Certosa, e su quella vicino all’ippodromo Zappoli, fuori porta S. Felice.
Fra gli edifici distrutti dal terremoto intorno a Bologna vi sono anche i resti dell’antico castello di Zappolino, che sorgeva sul luogo della famosa battaglia del 1325.
- Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della “dotta” lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019, pp.13-15
- Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, p. 143
- Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, p. 152
- Bologna in cronaca. Notiziario cittadino del nostro secolo, 1900-1960, a cura di Tiziano Costa, Bologna, Costa Editore, 1994, p. 46 (foto)
- Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 170
- Alessandro Cervellati, Bologna popolare, Bologna, Tamari, 1963, p. 229
- Tiziano Costa, Bologna ‘900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, pp. 95-97 (foto)
- Tiziano Costa, Epicentro Emilia Romagna da mille anni, nei racconti dei cronisti antichi, Bologna, Costa, 2012, pp. 97-104
- Dal Reno al Panaro. Il territorio e la sua gente, Castelfranco Emilia, Edizioni del Corso, 2006, p. 216
- Emanuela Guidoboni, Dante Mariotti, Una sequenza “interminabile” all’inizio del Novecento, in: Enzo Boschi, Emanuela Guidoboni, I terremoti a Bologna e nel suo territorio dal XII al XX secolo, Bologna, Editrice Compositori, 2003, pp. 187-278
- Arrigo Lucchini, Cara Bologna, Bologna, Tamari, 1979, p. 172 sgg.
- Marco Poli, Cose d’altri tempi 3. Frammenti di storia bolognese, Bologna, Minerva, 2013, p. 52
- Donata Pracchi, Una fra le tante. Gabriella Zocca, memorie di Bologna, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 41-43
- Fabio e Filippo Raffaelli, Il Nettuno si racconta. Quattro secoli di vicende romanzesche, dai papi a Napoleone, da Garibaldi ai nostri giorni, visti con gli occhi del Gigante, Bologna, Grafica editoriale, 1989, p. 113
- I terremoti bolognesi del 1929, a cura di Romano Camassi e Diego Molin, Bologna, Comune, Assessorato all’ambiente e territorio, stampa 1994
- Athos Vianelli, A Bologna fra cronaca e storia, Bologna, Guidicini e Rosa, 1979, p. 73 sgg.
- Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, p. 104