Il vecchio ospedale Maggiore ebbe sede in via Riva di Reno n. 52. Fu costruito a partire dal 1667, su progetto di Luigi Casoli e Bonifazio Socchi, e aperto nel 1725. La facciata porticata, opera dell'ingegnere Leonida Bertolazzi, fu edificata nel 1903. Il grande edificio fu ripetutamente bombardato e quindi evacuato durante la seconda guerra mondiale. Tra le sue macerie si concentrarono, nell'autunno del 1944, le formazioni partigiane pronte alla liberazione della città. Poco lontano dal Maggiore fu combattuta, il 7 novembre di quell'anno, la battaglia di Porta Lame. Il nuovo complesso ospedaliero fu costruito dal 1955 ai Prati di Caprara, fuori porta San Felice.
> Corrado Ricci e Guido Zucchini, Guida di Bologna, con aggiornamenti di Andrea Emiliani e Marco Poli, nuova ed. illustrata, San Giorgio di Piano, Minerva edizioni, 2002, p. 225
curiosità storiche ...
Riniero Barcobini Fasani, eremita e frate perugino, fondò nel 1260 la Confraternita dei Battuti bianchi o dei Devoti Flagellanti e organizzò a pochi metri da piazza Maggiore un ospedale dedito all'accoglienza e alla cura di infermi e pellegrini, che cominciò a operare verso il 1275. L'Ospedale della Vita fu il primo ospedale cittadino e uno dei primi in Italia. Nel 1347, a breve distanza da quello della Vita, la Confraternita fondò un altro ospedale denominato di Santa Maria della Morte, specializzato nell'assistenza dei malati acuti e dei condannati alla pena capitale. Nel 1796, dopo l'ingresso dei francesi a Bologna, la Confraternita fu soppressa e nel 1801 gli ospedali della Vita e della Morte furono uniti in un'unica grande istituzione, alla quale furono in seguito aggregati altri nosocomi. Il nuovo Ospedale della Vita e della Morte ebbe sede in via Riva di Reno fino alle distruzioni della seconda guerra mondiale.
> Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 39