Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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23 novembre 1838La medaglia dei benedettiniPapa Gregorio XVI sancisce la collaborazione tra lo Stato Pontificio e l'Accademia delle Scienze di Bologna con il conio di una speciale medaglia, chiamata la medaglia dei benedettini o medaglia dei due papi. Vi compaiono su un lato le immagini sovrapposte di Benedetto XIV e di Gregorio XVI, sull'altro Palazzo Poggi, sede dell'Università e dell'Accademia. La medaglia costituirà un'onorificenza molto ambita, da portare nelle cerimonie con un nastro rosso. In futuro sarà assegnata a illustri personaggi, quali Vincenzo Gioberti, Vittorio Emanuele III, Guglielmo Marconi, Jacques Delors.dettagli
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14 novembre 1888Il Circolo della CacciaViene fondato il Circolo della Caccia “allo scopo di occuparsi di quanto concerne gl'interessi della caccia nella provincia di Bologna e di procurare ai propri soci un'utile e gradevole riunione”. La prima sede è nelle sale superiori del Caffé dei Servi, in via Mazzini n. 39 (poi Strada Maggiore). I fondatori sono i più bei nomi del patriziato bolognese, dell'alta borghesia, delle professioni liberali. Il circolo diviene presto il più esclusivo della città. Vi si svolgono feste sontuose, in cui i soci vestono il frac rosso dei cacciatori di volpi. Su una parete della sede campeggia un grande quadro di Gabriele Galantara (Rata Langa), in cui il valente caricaturista riprende la vita petroniana, con tutti i personaggi più noti della città. Nel 1894 sarà creata una sezione di Tiro a volo. Fra i soci illustri vi sarà Guglielmo Marconi, aggregato nel 1917. Il 27 marzo 1926 sarà eletto Presidente l'imprenditore Arturo Gazzoni. L'anno seguente il Circolo troverà la sua sede definitiva nelle sale del Palazzo dei principi Spada, in via Castiglione 25. Dal 1933 confluiranno nel prestigioso club i soci del disciolto Circolo degli Scacchi, frequentato da cattolici di famiglia nobile.dettagli
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1889Augusto Righi e Giacomo Ciamician insegnano all'UniversitàLa cattedra di fisica dell’Università di Bologna viene assegnata nel 1889 al prof. Augusto Righi (1850-1920), da alcuni anni ricercatore a Padova. Insegnerà all’Alma Mater per 32 anni e acquisirà fama di scienziato illustre, più volte candidato al premio Nobel. Sarà conosciuto per gli studi sulle onde elettromagnetiche, con i quali continuerà le ricerche di Heinrich Rudolf Hertz (1857-1894), realizzando un noto oscillatore. I suoi lavori influenzeranno il giovane Guglielmo Marconi, assiduo frequentatore del suo laboratorio. Nello stesso anno sale in cattedra Giacomo Ciamician (1857-1922), chimico di formazione viennese e studioso delle azioni chimiche della luce e degli alcaloidi. In anticipo sui suoi tempi nel comprendere le potenzialità dell'energia solare per l'industria umana, nel 1910 sarà il primo triestino a divenire Senatore del Regno.dettagli
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8 agosto 1895Esperimenti di Guglielmo Marconi con le onde radioAl Griffone di Pontecchio, la villa della sua famiglia nei pressi del comune di Praduro e Sasso, Guglielmo Marconi (1874-1937) ha ricevuto dai genitori il permesso di utilizzare la “stanza dei bachi”, uno stanzone sotto il tetto, come laboratorio per dedicarsi privatamente a “studi elettrici particolari”. Il giovane costruisce o perfeziona apparecchi, riempie quaderni di appunti. Intende portare avanti gli esperimenti di trasmissione senza fili già avviati da alcuni scienziati europei. Nel 1864 il fisico matematico James Clerk Maxwell ha formulato una teoria, che ha introdotto il concetto di onde elettromagnetiche. Le sue ipotesi sono poi state verificate da Heinrich Rudolf Hertz nel 1888. L'idea di Marconi riguarda la possibilità di impiegare le onde hertziane per la trasmissione a distanza. Nella primavera 1895 comincia a sperimentare nuove versioni di apparecchiature già usate da altri, in particolare un coherer (rivelatore) più potente di quello introdotto da Édouard Branly. Il trasmettitore di Marconi si rivelerà l'unico valido per le radiocomunicazioni a brevi e grandi distanze: sarà questa la sua fondamentale invenzione. Egli introduce inoltre in campo scientifico il concetto di antenna, come sistema per lanciare e raccogliere onde elettromagnetiche. Un giorno d'agosto il giovane scienziato compie l'esperimento decisivo, che diverrà famoso, con l'invio di un segnale telegrafico oltre l'ostacolo naturale della collina dei Celestini. Lo sparo di fucile del contadino Mignani, aiutante occasionale di Marconi, per indicare l'avvenuta trasmissione, segna la nascita della radio. Secondo le parole di Marconi la nuova disposizione dimostra che è possibile aumentare notevolmente la distanza di ricezione del segnale e soprattutto che la trasmissione “non è più impedita dall'interposizione di ostacoli”. Il 2 giugno 1896 il giovane depositerà la descrizione del suo sistema di telegrafia senza fili presso l'Ufficio brevetti britannico, dopo aver tentato invano di offrirlo al ministero delle poste italiano. Londra è considerata la destinazione ideale del brevetto, sia perché vi abitano gli influenti parenti della madre, sia perché l'impero britannico appare particolarmente interessato al potenziamento delle reti di comunicazione.dettagli
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7 luglio 1897Guglielmo Marconi ottiene a Londra il primo brevetto e fonda la sua societàIl British Post Office di Londra concede a Guglielmo Marconi il brevetto n. 12039 dal titolo Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e degli apparecchi relativi, sul suo metodo di trasmissione radio. L'ingegnere capo delle Poste inglesi, William Henry Preece loda con queste parole il suo lavoro: "E' stato detto che Marconi non ha fatto nulla di nuovo ... Colombo non ha inventato l'uovo, ma ha mostrato il modo di farlo stare diritto, e Marconi ha prodotto, con mezzi conosciuti, un nuovo occhio elettrico più sensibile di qualsiasi strumento elettrico che si conosca". L'inventore bolognese fonda in Inghilterra - a soli 23 anni - la Wireless Telegraph and Signal Company, ditta con cinquanta dipendenti, presto conosciuta come Marconi Wireless Co. Tra i consulenti della società vi sono il prof. John Ambrose Fleming dell'Università di Cambridge, l'ing. Richard Norman Vyvyan, tecnico impiantista, George Stevens Kemp e P.W. Paget. Nello stesso anno Marconi compie numerosi esperimenti a La Spezia, in collaborazione con la Regia Marina italiana, suscitando grandi entusiasmi. Il giovane diventerà molto popolare in Inghilterra già l'anno dopo, trasmettendo con il suo telegrafo senza fili i bollettini delle regate di Kingstown.dettagli
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27 marzo 1899Il telegrafo di Marconi attraversa la ManicaSu richiesta del governo francese Guglielmo Marconi realizza le prime trasmissioni telegrafiche senza fili attraverso il canale della Manica, tra le stazioni di Wimereux, vicino a Boulogne sur Mer, e South Foreland. Il 27 marzo ha luogo il primo collegamento radio. In luglio due navi della Marina britannica si scambiano messaggi fino a 140 chilometri. Il 3 marzo precedente alcuni marinai di un piroscafo, che per la nebbia ha urtato un battello-faro nella Manica, sono stati i primi naufraghi salvati grazie alla radio. Marconi si sposta negli Stati Uniti al seguito delle regate di Coppa America: ogni tre minuti i giornali di New York ricevono suoi messaggi via radio sull'andamento delle gare da una cabina del piroscafo Ponce.dettagli
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12 dicembre 1901Prima trasmissione telegrafica di Marconi attraverso l'AtlanticoAlle ore 12 del 12 dicembre, nella stazione di St. John's, sull'isola canadese di Terranova, dove per mezzo di un aquilone ha alzato un'antenna di 180 metri, Guglielmo Marconi riceve i tre punti della lettera “S” trasmessi dalla stazione radio di Poldhu in Cornovaglia. Si tratta della prima trasmissione telegrafica transatlantica. Il segnale ha percorso con successo una distanza di circa 3.000 chilometri. Il "New York Times" parla dell'esperimento come della più straordinaria conquista scientifica dell'epoca. Il processo che ha portato all'invenzione della radio, intrapreso a partire dal 1895 da Marconi, con le prime prove nella villa paterna di Pontecchio, può dirsi concluso. Il 16 dicembre 1902 sarà completata la prima trasmissione transatlantica bilaterale, tra la stazione di Glace Bay, nel territorio canadese della Nova Scotia, e quella inglese di Poldhu. La fama del giovane inventore bolognese sarà tale, che il disegnatore A. Majani (Nasica), dopo il crollo del campanile di S. Marco a Venezia (14 luglio 1902), proporrà una ironica sostituzione con quello .. di “San Marconi”, in pratica una grande antenna telegrafica. Il 16 ottobre 1907, dopo ulteriori perfezionamenti dei dispositivi, sarà inaugurato il primo servizio pubblico di radio-telegrafo tra Europa e America. Da questo momento varie società finanziarie inglesi e americane si contenderanno, con operazioni al limite della legalità, i diritti di sfruttamento dell'invenzione di Marconi, il quale avrà modo di dimostrarsi, oltre che valente scienziato, anche abile uomo d'affari.dettagli
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24 marzo 1904Laurea in ingegneria a Guglielmo MarconiDurante una breve sosta a Bologna per la morte del padre, Guglielmo Marconi riceve la laurea honoris causa in ingegneria conferitagli dalla Scuola d'Applicazione per gli Ingegneri nel 1902 e non ancora ritirata. A soli trent'anni l'inventore ha conseguito fama mondiale per i suoi esperimenti telegrafici a grande distanza. Nel maggio del 1904 cede gratuitamente i suoi brevetti al Ministero delle Poste e Telegrafi italiano, purché nelle sue stazioni del siano accettati solo messaggi trasmessi attraverso gli apparecchi Marconi.dettagli
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novembre 1904La prima sala cinematograficaGuglielmo Cattaneo, ex ambulante di origini napoletane, apre nel Mercato di Mezzo il primo cinematografo stabile, intitolato al giovane scopritore della radio Guglielmo Marconi. Nell'ex magazzino, usato fino a poco prima per il commercio del pesce e famoso per l'odore "tutt'altro che gradevole" offerto nei giorni di vigilia, è installato nel centro un telo, mantenuto in tensione grazie a periodiche innaffiature. E' possibile guardare il film anche dal retro dello schermo, pagando un biglietto ridotto. Dalla vicina Pizzicheria dalle Due Torri, intanto, si diffondono gli "effluvi gastronomici" dei salumi dei fratelli Zappoli. Il Marconi è frequentato nel 1905 anche dagli alunni assistiti dal Patronto Scolastico: si tratta di un primo ingresso del nuovo medium nella scuola. La sala, che pur essendo stabile lavorerà piuttosto saltuariamente, verrà chiusa definitivamente nel 1914, in occasione degli sventramenti per la costruzione della nuova via Rizzoli.dettagli
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1906L'Istituto Tecnico mercantile e le altre scuole a indirizzo commercialeViene avviato a Bologna un Istituto tecnico commerciale a indirizzo mercantile. Nello stesso anno è istituita una scuola media di commercio. Ade esse si aggiungerà, nel 1913, una scuola serale di commercio promossa dalla Società di Mutuo Soccorso dei Commessi di Commercio, dalla Società stenografica e dall'Associazione dei commercianti. Nel 1934 il Regio Istituto mercantile sarà intitolato allo scienziato bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937).dettagli
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1907L'albergo ristorante Pedretti a Casalecchio di RenoTra il 1907 e il 1910, sulla via Porrettana a Casalecchio di Reno, è costruito l’Hotel Restaurant Pedretti. Ferdinando Pedretti, merciaio e pescatore, ha ottenuto nel 1887 la licenza di aprire un buffet accanto alla stazione del vaporino, su terreno demaniale, purché la costruzione sia solo di legno. Nel 1906, assieme al figlio Armando, ha acquistato il terreno messo in vendita dal Genio e ha avviato la realizzazione di un nuovo complesso, destinato a diventare, assieme agli alberghi Reno e Brunetti, uno dei più prestigiosi ritrovi del ridente villaggio sul Reno. Sarà frequentato da personaggi quali Antonio Zannoni, Giosue Carducci, Guglielmo Marconi. Alfredo Testoni verrà a dimorarvi durante l'estate, dopo la vendita della villa la "Lubbia". Qui godrà di un teatrino - inaugurato nel 1889 - per opere liriche e di prosa, in cui reciterà il grande Ermete Zacconi. Anche il Bologna Football Club sceglierà il Pedretti per i ritiri pre-partita. L'albergo sarà distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che raderanno al suolo i quartieri attorno al ponte del Reno, e verrà in seguito ricostruito. Sarà chiuso definitivamente nel 2007, dopo un secolo di vita, e rimarrà a lungo in abbandono, discusso rudere semi-diroccato al centro del paese.dettagli
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10 dicembre 1909Premio Nobel per la Fisica a Guglielmo MarconiA Guglielmo Marconi viene assegnato il premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro nello sviluppo della telegrafia senza fili. Riceve il premio a Stoccolma insieme allo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun (1850-1918). Il telegrafo diventa nel 1909 dotazione obbligatoria sulle navi passeggeri degli Stati Uniti, dopo che il 23 gennaio i passeggeri e gli equipaggi di due navi - il transatlantico Republic e il piroscafo italiano Florida - entrate in collisione a causa della nebbia, sono stati tratti in salvo grazie agli SOS lanciati dal marconista a bordo di una di esse.dettagli
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agosto 1910Casalecchio di Reno "Svizzera dei bolognesi"Casalecchio di Reno diviene, all'inizio del Novecento, una delle mete preferite di villeggiatura e di gite fuori porta per cittadini più o meno abbienti. I signori di Bologna vi hanno costruito graziose villette in stile liberty, dotate di orto e giardino. I turisti di giornata sono attratti da spettacoli, party e giochi vari o dalla semplice prospettiva del passeggio e della conversazione. Con i suoi alberghi, le trattorie e il vaporino che la raggiunge partendo da piazza Malpighi, la località in riva al fiume, dove fa più fresco che in città, è considerata una sorta di "Svizzera bolognese", come recita un manifesto usato per reclamizzarla. Tra i locali famosi c'è il ristorante La Tramvia (o Locanda del Tramvay), proprio aldilà del ponte principale, la Trattoria del Bersagliere, il Caffé Margherita, gli alberghi Pedretti e Calzavecchio, meta di viaggi di nozze a corto raggio. “Quando il cittadino grasso si vuol dare uno svago - recita ironicamente il “Preludio” - scappa al Calza o a San Lazzaro, mangia delle tagliatelle condite colle mosche su tavole dipinte con colori economici dagli uccelli passanti, s’ubriaca con del vino che segna i bicchieri”. All'Albergo Reno si organizzano, durante l'estate, i "sabati dei villeggianti": balli, concerti e vari intrattenimenti. Il Nuova Calza (prima locanda Calza Vecchia) serve pesce fritto di fiume, di cui vanno ghiotti Guglielmo Marconi e Giosue Carducci, che ogni tanto fanno una puntatina in paese. Anche Alfredo Testoni frequenta volentieri l'ameno villaggio in riva al fiume: nel 1910 acquista in località San Biagio la Villa Lubbia e vi apporta notevoli migliorie con l'aiuto del pittore Augusto Majani (Nasica).dettagli
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giugno 1912L'ALIAV - Associazione dei diplomati alle Aldini-ValerianiNel giugno è fondata l'associazione dei "licenziati" dell'Istituto Tecnico Industriale Aldini Valeriani. Lo scienziato bolognese Guglielmo Marconi ne diverrà presidente onorario perpetuo. L'ITI Aldini Valeriani, fondato nel 1878, è l'erede delle Scuole Tecniche Bolognesi, istituite nel 1844 dal Comune grazie ai lasciti testamentari di Giovanni Aldini e Luigi Valeriani. Finalizzato all'insegnamento scientifico e tecnico con attività pratica di laboratorio, avrà un ruolo molto importante a Bologna nella formazione di manodopera specializzata e nello sviluppo industriale del suo territorio. Alcuni tecnici formati alle Aldini, come Otello Cattabriga, Natalino Corazza, Clementino Bonfiglioli, creeranno imprese di successo. L'ALIAV, che rimarrà attiva per tutto il secolo seguente, pubblicando un proprio Bollettino, costituirà una chiara testimonianza dell'affetto e del senso di appartenenza degli ex allievi verso “gli Aldein“.dettagli
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1913Il liquore di PedrettiFerdinando Pedretti, merciaio, pescatore, massimo esperto del fiume Reno e proprietario del noto ristorante Pedretti a Casalecchio di Reno, costituisce assieme ad alcuni soci, tra i quali il cavalier Gazzoni, la Company Triplex Anisette, per la fabbricazione di un liquore su licenza della farmacia del Vaticano. Il Triple Anisette San Pietro è infatti una invenzione del suo direttore, il Rev. Padre Fra Diodato Camurani dell’Ordine dei Fatebenefratelli. La distillazione avviene in un locale del ristorante Pedretti, poi il liquore è imbottigliato in fiaschette di gres, che imitano la campana della basilica di San Pietro a Roma. La maggior parte di esse verranno esportate negli Stati Uniti durante il proibizionismo. Il ristorante Pedretti, divenuto albergo in muratura dal 1910, vanta illustri ospiti, quali Giosue Carducci, l'ing. Zannoni, Guglielmo Marconi. Dal 1889 al locale è annesso un piccolo teatro in cui recitano anche grandi attori come Ermete Zacconi. Gli ampliamenti dell'attività dei Pedretti sono all'ordine del giorno almeno fino alla grande guerra.dettagli
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8 giugno 1920Muore il prof. Augusto RighiMuore a Bologna il fisico Augusto Righi (1850- 1920). La sera prima stava scrivendo una corposa pagina “sulla teoria della relatività e sopra un progetto di esperienza decisiva per la necessità di ammetterla”. Dopo essere succeduto a Pacinotti come insegnante all'Istituto Tecnico di Bologna, nel 1878 Righi ha conseguito la libera docenza di fisica. Nel 1880 è stato nominato professore ordinario all'Università di Palermo e poi a Padova. Nel 1889 è approdato alla cattedra dell'Alma Mater. Insuperabile sperimentatore, autore di oltre duecento pubblicazioni, è stato più volte candidato al premio Nobel. Ha dato un contributo decisivo allo studio delle proprietà elettromagnetiche, dimostrando la validità delle teorie di Maxwell. Importanti anche i suoi studi sull'effetto Zeeman, sulle ombre di Crookes e sui raggi canali. Il giovane Guglielmo Marconi, che lui chiamava “l'elettricista”, lo ha interpellato a più riprese, è stato uditore ai suoi corsi universitari e ha frequentato il suo laboratorio. Dagli studi di Righi sulle onde corte, pubblicati con il titolo Ottica delle oscillazioni elettriche, e dalle apparecchiature da lui messe a punto - in particolare un modello perfezionato dell'oscillatore e del risonatore di Hertz - Marconi ha tratto spunti per le sue ricerche sulle trasmissioni radio ad onde lunghe. Un busto di Righi, con la toga di docente universitario, opera dello scultore bolognese Arturo Borghesani, sarà collocato nel giardino dell'Istituto di Fisica in via Irnerio.dettagli
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22 settembre 1920Marconi a Fiume a bordo dell' "Elettra"Guglielmo Marconi (1874-1937) entra nel porto di Fiume occupata con il suo panfilo "Elettra" acquistato l'anno prima. L'evento ha grande risonanza: lo scienziato e inventore bolognese è accolto come un eroe da Gabriele D'Annunzio (1863-1938), che dedicherà alla nave alcuni versi: "Candida nave che navighi nel miracoloe animi i silenzi del mondo" Mandato in missione dal governo italiano per convincere il Vate a rinunciare alla sua impresa, il 23 settembre lo aiuterà invece a inviare al mondo un messaggio sulla questione fiumana. Gli farà eco nel chiedere “a tutti gli uomini liberi e a tutti gli stati che nella vera giustizia hanno un loro fondamento saldo” il riconoscimento della Reggenza italiana del Carnaro. Sulla nave-laboratorio “Elettra” Marconi condurrà numerose ricerche sulle onde corte e le microonde, che apriranno la strada alla comunicazione wireless. Nel 1930 dal panfilo ancorato a Genova partirà il segnale radio che accenderà le luci dell'Esposizione radioelettrica di Sidney, distante oltre 20mila chilometri. Nel 1934 l'"Elettra" entrerà nel porto di Sestri Levante guidata esclusivamente da un radiofaro, inaugurando la "navigazione cieca".dettagli
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14 giugno 1926Guglielmo Marconi celebrato all'ArchiginnasioGuglielmo Marconi (1874-1937) è ricevuto solennemente dal Rettore dell'Università e dal corpo accademico all’Archiginnasio. Il suo ingresso nell'Aula Magna, dopo il corteo in stile rinascimentale dei professori in toga d'ermellino, è salutato da applausi entusiastici. Lo scienziato parla all'uditorio con grande commozione, senza guardare gli appunti. Descrive la propria attività di ricerca come suddivisa in cicli di circa dieci anni. Il primo, dal 1896 al 1906, toccò i suoi vertici nel 1896, all'epoca del primo brevetto di radiotelegrafia, e nel 1901, con la trasmissione del primo segnale transatlantico. Il periodo dal 1906 al 1916 fu caratterizzato dai perfezionamenti della valvola di Fleming e raggiunse il massimo nel 1912, quando, in occasione dell'affondamento del Titanic, il mondo si rese conto dell'importanza della radio per la salvezza di vite in mare. Allora i superstiti del naufragio (circa un terzo dei passeggeri) si recarono in corteo sotto le finestre dell'albergo di New York dove lo scienziato alloggiava per ringraziarlo pubblicamente. Tra il 1916 e il 1926, infine, si è aperta la strada dello studio e dell'utilizzo delle onde corte. "L'anno 1926 - conclude Marconi - segna una data importante nella storia della radio, e sono felice di confermarlo nella mia città natale".dettagli
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5 marzo 1927Il Rotary Club bologneseNelle eleganti sale dell’hotel Baglioni viene inaugurato il Rotary Club Bologna. Padrino è il Rotary milanese, nella persona del cav. Leopoldo Pirelli. Lo scopo del sodalizio è la creazione di relazioni che permettano di portare avanti un servizio sociale, col fine supremo della pace tra gli uomini. Tra i fondatori della sezione bolognese vi sono Alessandro Ghigi, Giovanni Gelati, Frank de Morsier, che sarà il primo presidente. Le signore sono al momento semplici invitate. Saranno infatti ammesse al club solo nel 1989. Lo scienziato Guglielmo Marconi sarà socio onorario del Rotary bolognese dal 1933 al 1937.dettagli
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10 maggio 1928La Fameja BulgneisaInizia in palazzo Lianori (via Barberia n. 11) l'attività della Fameja Bulgnejsa, associazione apolitica fondata da Luigi Longhi (1884-1944), che ha il compito di diffondere la conoscenza del dialetto e della letteratura dialettale. Dopo alcuni anni di intensa attività, l'associazione verrà di fatto liquidata durante il fascismo e sarà rifondata nel dopoguerra. Avrà come Presidente onorario perpetuo il grande scienziato bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937).dettagli
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26 marzo 1930Marconi accende l'Esposizione di Elettricità a SidneyStando a bordo del panfilo “Elettra”, ancorato nel porto di Genova, Guglielmo Marconi aziona per mezzo di un impulso radio l'illuminazione dell'Esposizione di Elettricità di Sidney in Australia, a circa 22mila chilometri di distanza dall'emittente.dettagli
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8 giugno 1930I bolognesi rendono omaggio a Marconi a bordo dell' "Elettra"A bordo del panfilo “Elettra”, ancorato a Terracina, Guglielmo Marconi riceve la visita di una delegazione della Fameja Bulgneisa, sodalizio di cui è stato nominato Presidente onorario perpetuo, che gli reca in dono un album colossale con le firme di 50.000 cittadini bolognesi. I primi nomi sono quelli dei paesani di Pontecchio. “Dal più anziano al più giovane, dal più istruito al più ignorante, dal più povero al più ricco”, recita in dialetto bolognese la dedica del ponderoso registro. Il 26 marzo precedente, dal suo laboratorio sull'Elettra, Marconi ha acceso di colpo, per mezzo di un impulso radio, tutte le lampadine dell'Esposizione di Sidney, a oltre 25.000 chilometri di distanza. Il prodigioso esperimento sarà ripetuto il 12 ottobre 1931, quando lo scienziato comanderà via radio l'accensione delle lampade che illuminano la grande statua di Cristo nella baia di Rio de Janeiro.dettagli
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2 maggio 1931Celebrazione di Mastro Zafirano inventore delle tagliatelleLa Fameja Bulgneisa celebra Mastro Zafirano, considerato l'inventore delle tagliatelle. Cuoco alla corte di Giovanni II Bentivoglio, il 28 gennaio 1487, in occasione delle nozze di Annibale Bentivoglio con Lucrezia d'Este, una delle più magnifiche e sontuose mai celebrate a Bologna, presentò dei “tagliatini de pasta e conditura di Zafiran trovato e sua fattura”. Davanti a un centinaio di invitati il presidente della Fameja celebra i meriti della “grande, magnifica, appetitosa tagliatella”, mentre Giuseppe LIpparini detta un'epigrafe in onore di Mastro Zafirano “di coxina artefice inlustre”, “perché ogniuomo manicando sappia qual si fue lo creatore de lo admirabile e petroniano piatto”. Anche Guglielmo Marconi, presidente onorario del sodalizio, invia un telegramma, associandosi alla lode di colui “alla cui genialità buongustai del mondo intero debbono una fonte perenne di delizia nel campo gastronomico”.dettagli
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5 maggio 1934Marconi al Congresso dei Radiotecnici italianiIl 5 e 6 maggio è indetto a villa Grifone a Pontecchio il Congresso dei Radiotecnici Italiani. Ospite d'onore è Guglielmo Marconi, che dopo l'adesione al regime ha collezionato una serie di prestigiosi titoli e cariche. E’ infatti Presidente del CNR, Marchese del Regno, Presidente della Reale Accademia d'Italia, membro del Gran Consiglio del Fascismo e Presidente dell'Enciclopedia italiana. L'ormai universalmente famoso scienziato ha modo di rievocare nel luogo della sua giovinezza i primi fondamentali esperimenti di radiotelegrafia. Assieme a lui siedono sul palco il rettore Ghigi e il direttore dell'Istituto di Fisica prof. Quirino Majorana. Il 5 maggio, inoltre, Marconi inaugura con il podestà Manaresi la Fiera del Littoriale e riceve all'Università la laurea ad honorem in Fisica. Il 7 maggio l'illustre scienziato visita la SSR Brevetti Ducati in via Guidotti 51.dettagli
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9 agosto 1936Radio Bologna, dedicata a Guglielmo MarconiSu iniziativa del Comune di Bologna e col concorso dell'E.I.A.R. (poi RAI) e delle officine Marconi di Genova, viene inaugurata una stazione radio in onda media di 50 Kw, intitolata a Guglielmo Marconi (1874-1937). L’illustre scienziato è impossibilitato a intervenire per le cattive condizioni di salute. Gli studi di Radio Marconi - più tardi conosciuta comunemente come Radio Bologna - sono in piazza San Martino, mentre i trasmettitori e l'antenna sono a Budrio. Nel 1945, dopo la Liberazione, la sede della radio verrà occupata da un gruppo di giovani intellettuali “dinamici ed entusiasti” legati al CLN e collaboratori del settimanale “Cronache”. Tra essi Massimo Dursi, Adriano Magli, Giorgio Vecchietti, Enzo Biagi, Sandro Bolchi, che in seguito avvieranno una attività teatrale d’avanguardia nella “Soffitta” di via D’Azeglio. Anche la “Fameja Bulgneisa”, dopo la fine delle ostilità, sarà presente a Radio Bologna con un programma domenicale di poesie e scenette in dialetto. Vi reciteranno alcuni attori comici - tra essi il debuttante Raffaele Pisu - raccolti da Arrigo Lucchini. Nel 1956 Radio Bologna lascerà la sede storica di piazza San Martino per trasferirsi nel nuovo Palazzo delle Telecomunicazioni in piazza VIII Agosto.dettagli
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23 luglio 1937Funerali solenni per Guglielmo MarconiIl 20 luglio Guglielmo Marconi muore a Roma, nel suo appartamento di via Condotti, per un attacco cardiaco. Alla notizia della sua scomparsa le stazioni radio di tutto il mondo interrompono le trasmissioni per due minuti. Il suo corpo è esposto nel Salone d'onore della Farnesina, dove migliaia di persone gli rendono omaggio. Il 23 luglio è trasferito, per esaudire la sua volontà, nella natia Bologna. Il rito funebre è officiato con solennità in San Petronio dal cardinale Nasalli Rocca, quindi il feretro è condotto in corteo fino alla Certosa, in una magnifica carrozza tirata da cavalli con pennacchi colorati. Qui è deposto nella tomba di famiglia. Nel 1941 la salma verrà riesumata e sepolta nel mausoleo marconiano costruito presso la villa di Pontecchio. La località di Praduro e Sasso, comune di residenza dello scienziato dal 1938 sarà denominata Sasso Marconi e la frazione di Pontecchio diventerà Pontecchio Marconi.dettagli
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6 dicembre 1937Il progetto della "Grande Bologna". Aggregazione di Borgo PanigaleSi attua solo in parte il progetto per la costituzione di una vasta area metropolitana, che comprenda la città di Bologna e i principali comuni della cintura. La proposta è stata inoltrata per la prima volta dall'amministrazione comunale nel 1926, con l'intenzione di far avanzare il capoluogo emiliano nella gerarchia urbana nazionale. Il Comune di Borgo Panigale è aggregato il 6 dicembre, a seguito del Regio Decreto 1793 del 5 novembre 1937. Viene rifiutata, invece, la domanda di aggregazione di Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena. L’indipendenza del comune di Casalecchio è difesa dall’avv. Ettore Trombetti, che elabora un articolato ricorso, e dallo stesso Guglielmo Marconi L’annessione di Borgo Panigale reca alla città un aumento di superficie di 3.499 ettari e 11.248 abitanti in più. Entrano nel comune di Bologna il campo di aviazione "Fausto Pesci", una casa di salute per malattie mentali e psichiatriche (che può ospitare circa 900 pazienti) e numerose fabbriche, tra le quali la Società scientifica Radio Brevetti Ducati, con circa 2.000 operai e impiegati.dettagli
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11 aprile 1938La Fondazione Guglielmo MarconiCon il R.D. 11 aprile 1938 n.354 la Fondazione Guglielmo Marconi è istituita come ente morale. È destinata a promuovere lo studio e la ricerca nel campo delle radiocomunicazioni e la conoscenza dell’opera del grande scienziato bolognese. Eredita, per volere della famiglia, la villa paterna di Marconi a Pontecchio. È previsto inoltre un mausoleo, che verrà realizzato nel 1941 dall’arch. Piacentini, dove saranno traslate le spoglie di Marconi. La villa Griffone è il luogo dove il giovane Guglielmo ha cominciato i suoi studi ed esperimenti sulle onde radio ed ha effettuato, nel 1895, la prima trasmissione senza fili.dettagli
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7 ottobre 1941Il mausoleo di Marconi a PontecchioBenito Mussolini, in visita a Bologna, inaugura il mausoleo di Guglielmo Marconi (1874-1937) a Pontecchio, ai piedi della villa Griffone, residenza di campagna della famiglia e luogo dei primi esperimenti dello scienziato bolognese sul telegrafo senza fili. Il progetto dell'edificio è dell’architetto Marcello Piacentini (1881-1960), mentre il busto di marmo collocato davanti alla facciata della villa è opera dello scultore Arturo Dazzi (1881-1966). La salma di Marconi è stata esumata dalla tomba della Certosa, dove si trovava tumulata accanto al padre e al fratello. Il mausoleo di Pontecchio diventerà meta di pellegrinaggi universali, in memoria di Marconi e delle sue conquiste tecnologiche e scientifiche. Villa Griffone, sede della Fondazione Marconi, subirà gravi danni durante la seconda guerra mondiale e verrà restaurata dall’ing. B. Mario Baldini e dall’arch. Ferdinando Forlay (1921-2011).dettagli
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29 gennaio 1944Pesante bombardamento: distruzione dell’Archiginnasio e di altri importanti monumentiIl bombardamento del 29 gennaio è uno dei più pesanti della guerra e quello che produce i maggiori danni ai monumenti. In tre successive ondate, tra le 11,30 e le 12,50, la città è colpita da 80 fortezze volanti americane. Quasi tutte le bombe cadono nel centro storico. Vengono distrutti l’antico Teatro Anatomico in legno e la Cappella dei Bulgari all’Archiginnasio, il teatro del Corso e la chiesa di San Giovanni in Monte, l’oratorio di San Filippo Neri e la casa natale di Guglielmo Marconi, diversi palazzi lungo via Indipendenza. Danni anche alla torre Azzoguidi, alla cattedrale di San Pietro e alla basilica San Petronio. Sono inoltre gravemente colpite le sedi del quotidiano cattolico “L’Avvenire d’Italia” in via Mentana e della TIMO (telefoni) in via Goito. Fortunatamente resistono i rifugi antiaerei cittadini e, nonostante la violenza dell’attacco, si contano “solo” 31 morti. Nei giorni seguenti il bombardamento, molti servizi del terziario, già ridotti al minimo dell’organico, verranno sfollati fuori dal centro. Un distaccamento dei telefoni sarà ospitato, ad esempio, nella villa Smeraldi a San Marino di Bentivoglio. “L’Avvenire d’Italia” sfollerà con tutta la redazione nella Villa Bellaria a San Lazzaro di Savena. Il primo numero stampato in questa sede uscirà il 10 maggio 1944. Per quanto riguarda l’Archiginnasio, il personale si impegnerà a recuperare migliaia di manoscritti e libri spesso smembrati e lacerati. Il 4 febbraio la parte più pregevole del patrimonio della biblioteca sarà ricoverato nella colonia scolastica di Casaglia con i cataloghi e gli inventari. I servizi di lettura e prestito saranno garantiti in via provvisoria presso le scuole “L. Bombicci", fuori porta Saragozza.dettagli
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6 aprile 1944Grande rastrellamento sul monte FalteronaTra il 6 e il 12 aprile la Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring", specializzata nella repressione della guerriglia, assieme a reparti di SS e della Guardia Nazionale Repubblicana, della Venezia Giulia e della Muti, comincia una vasto rastrellamento sull'Appennino Tosco-Romagnolo intorno al monte Falterona. Qui si sono insediate alcune formazioni partigiane: il Gruppo Brigate Romagna e la Brigata toscana “Faliero Pucci”. L'esistenza di realtà come la Libera Repubblica del Corniolo, infestata da "ribelli", molti dei quali renitenti alla leva della RSI, è inaccettabile per i nazifascisti. Nonostante sia ancora lontana dal fronte di guerra, la zona è strategica per i rifornimenti dell'esercito tedesco. Il 4 aprile il generale Dostler ha ordinato di ripulirla della presenza partigiana, allontanando la popolazione e compiendo eccidi dimostrativi. Le operazioni repressive, che vedono impegnati oltre 7.000 soldati con largo impiego di artiglieria e carri armati, durano circa quindici giorni. I paesi e i villaggi sono sconvolti e distrutti. I partigiani subiscono gravissime perdite. Le varie colonne nazifasciste in marcia lasciano “tutte dietro di sé una lunga scia di sangue”, compiendo numerosi massacri di civili, “con un gran numero di donne e bambini uccisi” (Klinkhammer). Combattimenti sanguinosi si succedono tra il 6 e il 7 aprile alle pendici del Monte Fumaiolo. A Fragheto i tedeschi uccidono 33 abitanti. Vengono trucidati anche i partigiani ricoverati nell'infermeria di Capanne. Il 12 aprile, sul versante romagnolo, il paese di San Paolo in Alpe, scelto come zona di destinazione degli aviolanci alleati, è completamente distrutto. Il 13 aprile nel comune di San Godenzo (FI) vengono trucidate 18 persone tra partigiani e civili innocenti. Rimane la testimonanza di don Melani, abate di San Godenzo: “Tutti, letteralmente tutti gli abitanti, comprese le donne, i bambini ed i malati furono trascinati fuori seminudi, alcuni nudi, dalle loro case, in mezzo agli spari ed agli incendi, derubati di anelli, orologi e di tutto quanto avevano indosso, e richiusi in due stanze. Poi le case furono spogliate di tutto, tutte fino alle capanne. Quello che rimase fu distrutto. Poi molte case furono fatte saltare con la dinamite, contro altre furono sparate cannonate, una ventina furono bruciate”. Lo stesso giorno una formazione di SS in assetto di guerra occupa il paese di Partina, nel comune di Bibbiena (AR). I soldati sparano raffiche di mitraglia, entrano nelle case sfondando le porte, catturano gli uomini e li fucilano, poi danno fuoco ai corpi dopo averli cosparsi di benzina. Nella vicina frazione di Moscaio massacrano otto giovani. Intanto nel territorio di Vallucciole, frazione di Stia (AR), unità della “Hermann Göring” provenienti da Bologna, al comando del maggiore von Loeben, compiono una vasta operazione punitiva, che provoca 109 morti, compresi donne e bambini in tenera età, considerati “Bandenhelfer”, fiancheggiatori delle bande. I documenti contenuti nel cosiddetto “armadio della vergogna” dimostreranno che la terribile strage non è una rappresaglia per l'uccisione di spie tedesche, ma un'azione premeditata e pianificata da una divisione fortemente ideologizzata, che si è già distinta in passato per i suoi brutali interventi. Ovunque sul Falterona le brigate partigiane, caratterizzate da insufficiente armamento e scarsa organizzazione, sono scompaginate e messe in fuga. Secondo un rapporto del comandante Tabarri si tratta di "un vero disastro", accompagnato da atti di viltà, tradimenti e delazioni. Tra i pochi episodi di resistenza con le armi in pugno vi è quello del 12 aprile vicino a Biserno, nel comune di Santa Sofia, dove un gruppo comandato da Terzo Lori e Amos Calderoni sostiene il combattimento con centinaia di nazifascisti e viene annientato: dodici partigiani trovano una eroica morte. Una numerosa formazione, guidata dal commissario Guglielmo Marconi (Paolo), sfugge lo stesso giorno all'accerchiamento, rifugiandosi nel convento di Camaldoli. Due giovani renitenti di Bertinoro (FO), Virgilio Fantini e Renato Capacci, probabilmente catturati nel corso del grande rastrellamento, sono fucilati il 6 aprile a Bologna al Poligono di Tiro. Il 19 aprile diciassette partigiani romagnoli, catturati dai nazifascisti nella Valle dell'Oia (Falterona), sono passati per le armi ai piedi del muro del cimitero di Stia. Nella notte tra il 22 e il 23 aprile quattro partigiani in fuga dal rastrellamnto vengono catturati a Rio Secco, nei pressi di Galeata. Tre di essi vengono messi a disposizione della GNR di Forlì. Aldo Palareti (1909-1944), residente nel paese e accusato della morte di un fascista del luogo, viene prima torturato e poi fucilato presso una fabbrica di abbigliamento militare. Secondo fonti tedesche, che probabilmente sottostimano il numero reale, al termine del grande rastrellamento 289 persone risultano uccise, per la maggior parte donne, vecchi e bambini. Oltre un centinaio di uomini catturati vengono deportati nei lager tedeschi. Molti di essi non faranno ritorno. Dei resistenti dislocati sul Falterona ha fatto parte anche un gruppo di imolesi reduci da un precedente rastrellamento a Cortecchio. Guidati da Giovanni Nardi (Caio) e Luigi Tinti (Bob) sono riusciti a sfuggire alla caccia dei nazifascisti e si sono diretti verso il monte Carzolano, nell'alto Appennino imolese. A metà aprile, dall'incontro dei reduci del Falterona con altri giovani rifugiati provenienti da Imola, Faenza e Bologna, nascerà il primo nucleo della 4a (poi 36a) Brigata Garibaldi. Ai primi di maggio cominciano a presentarsi al Comando singoli partigiani e gruppi scampati al disastro: sono “i superstiti, che avevano l’esperienza di una grande bufera abbattutasi sulla Brigata e rappresentavano i quadri su cui doveva ricostruirsi la nuova formazione”. La brigata partigiana operante nel forlivese si ricostituirà su nuove basi, con il nome di 8a Brigata Garibaldi “Romagna”, al comando di Ilario Tabarri (Pietro Mauri), commissario Pietro Reali (Bernardo). Sarà provveduta dell'assistenza tecnica dell'istruttore militare Italo Morandi (Bruno Vailati), esperto di armi ed esplosivi e agente di collegamento dei servizi segreti americani, che sarà paracadutato il 1° giugno in Appennino, nei pressi di S. Sofia (FO). Altri gruppi di partigiani superstiti dal rastrellamento del Falterona daranno vita nella pianura romagnola alla 28a Brigata "Gordini" - comandata da Arrigo Boldrini (Bulow) - e alla 29a GAP "Gastone Sozzi".dettagli
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26 settembre 1944I partigiani dell'8a Brigata incontrano gli AlleatiLe forze di punta dell'8a Brigata Garibaldi si congiungono con le truppe alleate a San Piero in Bagno nell'alta valle del Savio. Il comandante della seconda zona Guglielmo Marconi (Paolo) e l'agente dell'OSS Bruno Vailati (Italo Morandi) vengono incaricati dal comandante generale Ilario Tabarri (Pietro) di sottoporre agli Alleati un piano per la rapida avanzata verso la pianura. Secondo questo piano gli Alleati dovrebbero sostenere i partigiani impegnati nell'occupazione di Santa Sofia e di Sarsina, rifornendoli generosamente di armi. In seguito la Brigata Romagnola, eliminando i punti di resistenza tedeschi sulle colline, aprirebbe varchi che consentirebbero agli anglo-americani di penetrare in profondità e minacciare alle spalle lo schieramento tedesco attestato nella Pianura Padana. Il piano non sarà accolto dai comandi alleati, contrari ad iniziative autonome di vaste proporzioni da parte delle forze partigiane. L'assenza di aiuti renderà molto problematica la difesa delle postazioni dell'8a Brigata a Pieve di Rivoschio, attaccate da circa 500 soldati tedeschi il 29 settembre. Il 3 ottobre i difensori, sopraffatti da forze preponderanti, dovranno sganciarsi e dirigersi verso sud. La Brigata Romagnola sarà comunque inserita nel dispositivo militare dell'VIII Armata e i partigiani, assieme alle truppe del II Corpo polacco, contribuiranno a liberare Santa Sofia e i paesi della Valle del Bidente fino a Meldola, raggiunta il 21 ottobre.dettagli
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7 maggio 1945Per i russi Popov ha inventato la radio prima di MarconiL'Unione Sovietica celebra Aleksandr Stepanovic Popov (1859-1906) come inventore della radio al posto di Guglielmo Marconi. Studioso delle radiazioni elettromagnetiche, insegnante all'Accademia militare di Kronstadt, direttore dell'Istituto di elettrotecnica di Pietroburgo, nel 1894 Popov mise a punto un apparato in grado di rivelare le onde prodotte da scariche elettriche atmosferiche con un coherer Branly da lui migliorato. Il 26 marzo 1896, con il ricevitore collegato a un'antenna simile a quella usata da Marconi, trasmise il primo messaggio radio in alfabeto Morse. Secondo i russi, la presunta invenzione di Popov risale a un anno prima della richiesta di brevetto presentata a Londra da Marconi. La discussione sulla priorità della scoperta fu avviata molto presto: già nel 1903, alla Conferenza radiotelegrafica di Berlino, Popov riconobbe di non aver fatto esperienze di telegrafia senza fili prima di Marconi. Nel 1904, al Congresso Mondiale di Elettricità, dopo un'ampia discussione, Guglielmo Marconi fu proclamato l'inventore della radiotelegrafia.dettagli
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9 giugno 1958Due cime delle Ande intitolate a Bologna e a MarconiUna spedizione alpinistica italiana sulle montagne peruviane intitola due delle cime conquistate alla città di Bologna e a Guglielmo Marconi. I colori della città sono portati sul Nevado Bononia (5110 mt) e sul Nevado Marconi (5340 mt) dal bolognese Mario Fantin (1921-1980). Scalatore, esploratore, cineoperatore e fotografo della montagna, autore di documentari e libri, Fantin ha preso parte alla spedizione italiana sul K2. A lui verrà intitolata, nel 1981, la sezione bolognese del CAI.dettagli
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ottobre 1966Il Centro per lo studio delle radiocomunicazioni a Pontecchio MarconiA Villa Griffone di Pontecchio, durante le giornate dedicate a Guglielmo Marconi, è inaugurato un Centro per lo studio delle radiocomunicazioni. Nell'occasione viene assegnato il Premio Marconi TV a Sergio Zavoli (1923-2020), giornalista (e futuro presidente) della RAI, autore di importanti inchieste televisive e di storiche radiocronache sportive.dettagli
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1 gennaio 1974Centenario marconianoNel centenario della nascita di Guglielmo Marconi si costituisce a Villa Griffone di Pontecchio il Parco delle Rimembranze. Nel giardino della villa sono collocate una statua in bronzo di Marconi alta 8 metri - opera dello scultore toscano Antonio Berti (1904-1990) - e una parte della chiglia dell'Elettra, il panfilo usato dallo scienziato bolognese come vero e proprio laboratorio galleggiante per i suoi esperimenti sulle trasmissioni a distanta senza fili.dettagli
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18 aprile 1977La nave Elettra di Guglielmo Marconi è fatta a pezziE' fatta a pezzi e dispersa in varie località italiane la nave laboratorio Elettra di Guglielmo Marconi, a suo tempo definita da D'Annunzio “candida nave che navigava nel miracolo e animava i silenzi”. Marconi l'ha utilizzata, fino alla fine della sua vita, per esperimenti sulle radiocomunicazioni. Requisita dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943, è stata impiegata come unità da guerra. Nel gennaio 1944 si è incagliata in un basso fondale, davanti a Zara. Recuperata nel 1962 e ricondotta a Trieste, da allora si sono succeduti diversi progetti di recupero, fino al triste epilogo dello smembramento. La prua è andata a Venezia, la poppa a Roma, le apparecchiature a Milano. Un pezzo finisce anche nel giardino di villa Griffone a Pontecchio, sede della Fondazione Marconi.dettagli
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1981La Società per l’Aeroporto “Guglielmo Marconi” di BolognaÈ costituita la SAB, Società per l’Aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna S.p.A. Al capitale sociale partecipano la Camera di Commercio di Bologna con la maggioranza delle azioni, la Provincia, il Comune e la Regione (dal 1986) con una notevole quota, oltre che l’Unioncamere Regionale, Camere di Commercio e istituti di credito regionali con quote minori. Lo scalo bolognese avrà negli anni successivi un notevole aumento di traffico aereo e di passeggeri. Dal 2020 sarà collegato alla stazione ferroviaria Bologna Centrale con il People Mover, veicolo su monorotaia sopraelevata.dettagli
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1992Il museo G. Pelagalli "Mille voci mille suoni"Nel centenario della nascita di Guglielmo Marconi (1874-1937) è inaugurato il museo della radio “Mille voci ... mille suoni” voluto da Gianni Pelagalli, tecnico radio e collezionista fin da giovanissimo. Si tratta di una rara collezione di oltre 2.000 apparecchi per la comunicazione e la riproduzione audiovisiva, compresi alcuni storici dispositivi appartenuti al grande scienziato bolognese e ai fratelli Ducati. I pezzi, originali e funzionanti - molti dei quali pressochè unici - sono distribuiti su una superficie di 600 mq in uno stabile di via Col di Lana, in attesa di una sistemazione definitiva in locali più ampi.dettagli
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1 gennaio 1995Nicola Zamboni e Sara Bolzani scultori socialiTra il 1990 e il 1995 lo scultore Nicola Zamboni esegue una grande opera formata da 120 personaggi in terracotta a grandezza naturale, da collocare davanti all'ingresso del Centro commerciale Conad di via Larga. Dopo anni di abbandono il gruppo plastico sarà spostato nel 2002 presso il giardino dell'Opera pia Galuppi di Pieve di Cento. Nel corso dell'infausto trasloco una cinquantina di figure verranno danneggiate. Negli anni successivi Zamboni eseguirà numerose opere pubbliche a Bologna e in vari comuni della provincia, utilizzando quasi sempre il rame come materiale. Tra esse: le Mondine a Bentivoglio (2003) e a San Pietro in Casale (2007), il Monumento agli Artigiani nel quartiere industriale delle Roveri a Bologna (2004), i Cavalieri in battaglia e San Giorgio e il Drago a San Giorgio di Piano (2006), la grande scultura dedicata a Guglielmo Marconi nella rotonda di Sasso Marconi (2008). Per molte opere Zamboni si gioverà della collaborazione con Sara Bolzani, artista conosciuta nel 1997 all'Accademia di Belle Arti di Bologna.dettagli
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1 ottobre 1995Centenario della radio. Una scultura dedicata a MarconiNel centenario della radio è inaugurato a Sasso Marconi un monumento dal titolo Dialogo, di Francesco Martani, in onore di Guglielmo Marconi. L'opera, che rappresenta il Passato, il Presente e il Futuro, è donata dall'artista e dal locale Comitato dei Commercianti ed è destinata al parco di via Kennedy, che dal 2007 sarà dotato di un percorso didattico sull'opera del grande scienziato, con pannelli e dispositivi ludici. La sfera di bronzo con la formula di Einstein, Plank e Galileo, i graffiti, i buchi, il grande occhio gli altri simboli rappresentano la Terra con la sua storia. L'asta di acciaio è rivolta a Sirio, la stella più luminosa. Plexiglass, fili, luce, satelliti, bip indicano la proiezione tecnologica verso il futuro. Il monumento ha posto un serio problema di progettazione per l’inserimento all’interno della sfera di un sistema computerizzato per l’illuminazione notturna. Francesco Martani è autore di un'altra grande scultura marconiana (1987), collocata davanti alla sede RAI di Bologna.dettagli
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3 luglio 2004Riapre l'Aeroporto MarconiIl 3 luglio riapre l'aeroporto “Guglielmo Marconi” dopo lavori di allungamento della pista di atterraggio e decollo, che ne fanno uno scalo intercontinentale. Il primo aereo atterra alle 21.31 proveniente da Bruxelles, anticipando di poco un volo dell'Air France.dettagli
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4 dicembre 2004Il museo Marconi ad OxfordLa Marconi Corporation decide di donare il museo di Guglielmo Marconi all’Università di Oxford. Il museo contiene cimeli molto importanti, come il famoso brevetto 7777 del 1900 (Risoluzione del problema delle interferenze tra più stazioni radio). Gli apparecchi saranno esposti nel Museo di Storia delle Scienze, mentre i documenti saranno conservati presso la Bodleian Library. La soluzione ha il gradimento della Fondazione Marconi, che si era attivata per portare in Italia il “tesoro” dell'inventore bolognese.dettagli
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17 maggio 2009L’Albero della Comunicazione a Sasso MarconiNella ricorrenza del centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi, il Comune di Sasso Marconi promuove la realizzazione e la messa in opera, nella grande rotonda all’ingresso del paese, di una complessa scultura di Nicola Zamboni e Sara Bolzani, intitolata l’Albero della Comunicazione. Da uno dei rami dell’albero, su cui è seduto l’inventore della telegrafia senza fili, scaturisce il motto: “le mie invenzioni per salvare l’umanità, non per distruggerla”. Intorno sono illustrati alcuni eventi in cui la radio fu determinante, come il salvataggio dei passeggeri del transatlantico Republic, il volo aereo, il recupero di parte dell’equipaggio del dirigibile Italia, disperso sulla banchisa polare.dettagli
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15 luglio 2009Una statua di Marconi inaugurata tre volteUna statua in bronzo, raffigurante Guglielmo Marconi, è collocata all’ingresso della Business Lounge dell'aeroporto di Borgo Panigale per il centenario del Nobel allo scienziato bolognese. Si tratta in effetti di una terza inaugurazione: l'opera è stata donata dal Lions Club all'ASAB nel 1980 e dopo alcuni anni al centro di un'aiuola, è stata dimenticata in un magazzino. E' stata quindi ufficialmente ricollocata in aeroporto nel 2001, alla vigilia del centenario della prima trasmissione transoceanica. Ne è autore lo scultore bolognese Marco Marchesini, già insegnante del Liceo Artistico e membro dell'Associazione Scuola di Scultura Applicata (ASSA). Sue opere sono presenti in vari edifici di culto e nella Certosa di Bologna. E' inoltre autore di numerosi rilievi artistici per non vedenti.dettagli
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17 gennaio 2023Muore lo scultore Nicola ZamboniDopo un lungo ricovero nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Maggiore muore a 79 anni lo scultore Nicola Zamboni (1943-2023). Lascia moltissime opere pubbliche a Bologna e provincia, dalle mondine di Bentivoglio alle statue bianche del Parco Pasolini al Pilastro. Ha composto soprattutto opere corali, con figure umane e animali in forme realistiche e a grandezza naturale, modellate con l'uso di varie tecniche e in diversi materiali, dalla ceramica al legno, dal cemento al rame. Le sue sculture sono apprezzate anche molto lontano da Bologna, come il busto di Guglielmo Marconi conservato a Rio de Janeiro nel santuario del Cristo Redentore sul Monte Corcovado. Nel 1968, lasciata l'Accademia a Bologna, in contrasto con l'ambiente e i docenti, si recò in Inghilterra per conoscere Henry Moore (1898-1986), di cui fu ospite per circa un mese. Nel 1975, però, tornò in via Belle Arti come assistente di Quinto Ghermandi (1916-1994). Dal 1997 al 2004 tenne la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, dove conobbe l'artista e compagna di vita Sara Bolzani. Insieme aprirono, in una cascina di Sala Bolognese, una dimora-atelier con un piccolo parco ravvivato dalle loro sculture. Qualcuno l'ha definita "una scuola-officina che ricalca la bottega rinascimentale". Il sindaco di Ferrara rimanda alla recente, complessa installazione nel cortile del Castello Estense, in cui Zamboni “ha saputo, in maniera mirabile, dare forma alla materia, ricreando suggestioni, scene, ambientazioni, ispirazioni ‘ariostesche”. Quello di Bologna ricorda che l'opera di Zamboni è stata sovente “poesia che si fa scultura”, capace di “commuovere e muovere un moto di giustizia e amore”. Si dice certo che "molti ricorderanno ora di avere visto una sua opera".dettagli
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26 marzo 2024La mostra "Guglielmo Marconi, il suo tempo e il suo territorio"Con la mostra fotografica Guglielmo Marconi, il suo tempo e il suo territorio, visitabile dal 26 marzo al 5 aprile, l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna celebra lo scienziato e inventore bolognese nel 150° anniversario della nascita. Realizzata assieme al Comune di Sasso Marconi e alla Fondazione Marconi, che gestisce Villa Griffone, l'esposizione si compone di 26 pannelli con foto inedite tratte dalla serie TV Marconi. L'uomo che ha connesso il mondo, interpretata da Stefano Accorsi e Nicolas Maupas. Viene raccontata la vita di Marconi, pioniere della trasmissione wireless e inventore della radio, a Bologna e in Inghilterra fino al Premio Nobel per la fisica del 1909. Dal 24 aprile al 5 maggio 2024 l’esposizione è riallestita a Villa Davia, nel borgo di Colle Ameno, località di Sasso Marconi (Bologna).dettagli