Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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27 novembre 1796Giuseppe Gioannetti capopopoloLa mattina del 27 novembre Giuseppe Gioannetti (1768-1843), nipote del cardinale Arcivescovo, legge in piazza Maggiore un catechismo al popolo a favore della Costituzione. La polizia lascia fare, ma tiene il soggetto sotto controllo. L'8 dicembre il focoso conte sarà preso a sassate durante un comizio antireligioso e per questo fatto saranno arrestate ingiustamente due persone da lui accusate. Il 1° gennaio 1797 sarà a sua volta arrestato con l'accusa di disordini e “sussurri” e tradotto in carcere a Reggio Emilia. Per tutto il triennio giacobino, Gioannetti sarà il leader più in vista dei democratici: oltre che per la Costituzione e l'albero della libertà, si batterà contro il mantenimento del Senato e per la fondazione di istituzioni di assistenza e beneficenza. Sarà tra i promotori della Guardia Nazionale, della quale diverrà membro effettivo. Sarà inoltre a capo delle lotte popolari contro il rincaro del pane, le speculazioni bancarie legate alla "moneta erosa" e l'aumento degli affitti. Egli riterrà come principale obiettivo del governo la liberazione "della numerosa classe degli indigenti dalle penose incertezze della propria sussistenza".dettagli
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6 dicembre 1805Visita del Viceré EugenioDal 6 al 22 dicembre Eugenio Beauharnais è a Bologna per incontrare gli alti comandi militari, ma anche per sollevare il morale della popolazione e alleggerire l'atmosfera in città, resa pesante dallo stato di guerra, con una serie di cerimonie e festeggiamenti. Alloggia in Palazzo Caprara, allestito con mobili e suppellettili tratti da altre dimore. Il 6 dicembre il Vicerè raduna 25.000 guardie nazionali del Regno e del Ducato di Parma e forma, assieme ad altri reparti, una divisione al comando del generale Achille Fontanelli (1785.1838), già aiutante di campo di Napoleone. Il 7 dicembre ispeziona a cavallo i dintorni della città e alla sera assiste a uno spettacolo in suo onore. La strada che da Palazzo Caprara conduce al Teatro del Corso è tutta illuminata da fiaccole. L’8 dicembre assegna la stella dell’ordine della Legion d'onore ai professori Saladini, Canterzani e Araldi dell'Istituto Nazionale. La sera del 10 dicembre assiste a un gran veglione ad ingresso gratuito al Teatro comunale, durante il quale viene eseguito l'Inno per il fausto arrivo in Bologna di Sua Altezza Serenissima il Principe Eugenio Vice Re d'Italia, offerto dalla Municipalità, scritto da Paolo Costa e messo in musica da Maria Brizzi Giorgi. Il 18 dicembre il campo di riserva delle truppe nazionali stabilito nei pressi di Bologna sarà trasferito sull’Adige a difesa delle province venete. Il Vicerè lascerà la città il 23 dicembre diretto a Padova, dove stabilirà il suo quartier generale.dettagli
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2 novembre 1815Le opere d'arte "tornano ad illustrare l'Italia"Sono pronte a rientrare in Italia le opere d'arte e i codici del regno sabaudo, del regno austro-veneto, della Toscana e degli stati pontifici requisiti dagli emissari di Napoleone. Il recupero è avvenuto per opera dello scultore Antonio Canova (1757-1822). Il convoglio verso gli stati italiani è composto da 41 carri trainati da 200 cavalli, scortati fino a Milano da soldati prussiani, per poi dividersi verso le ultime destinazioni. La missione di Canova ha vasta eco in Italia. A Roma lo scultore è insignito dal Papa del titolo di marchese d'Ischia e dotato di una rendita annua di 3.000 scudi. Le prime casse di manoscritti e di libri recuperati arriveranno a Bologna l'8 dicembre. Torneranno i volumi dell'Aldrovandi e quasi tutti gli incunaboli. Purtroppo alcuni di essi, tra i quali la preziosa Bibbia di Magonza, risulteranno mutilati.dettagli
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24 novembre 1833Viaggiare stando in camera con il CosmoramaDal 24 novembre all'8 dicembre è esposto a Palazzo Magnani, in via S. Donato, il gran Cosmorama di monsieur Andorfère, una sorta di “teatro optico”, che consente, grazie all'utilizzo di luci e lenti sapientemente disposte, di viaggiare il mondo stando “in camera” e di toccar con mano alcuni dei più celebri monumenti e luoghi, dipinti dagli artisti più famosi. Le vedute presentate, che l'Andorfère promette di cambiare in esposizioni successive, sono quelle di Atene, Parigi, la piazza San Marco di Venezia, il monumento a Giuseppe Poniatowski a Lipsia, il sepolcro di Maria Vergine a Gerusalemme. L'ingresso costa 8 baiocchi di giorno e 10 alla sera, quando è aggiunta l'illuminazione.dettagli
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8 dicembre 1854Il dogma dell'Immacolata ConcezioneSalve dell'artiglieria austriaca annunziano alla città l'8 dicembre l'avvenuta proclamazione a Roma, da parte di Papa Pio IX, del Dogma della religione cattolica sull' Immacolato Concepimento della Vergine Maria. L'avvenimento sarà festeggiato a Bologna in pompa magna il 17 dicembre, con una funzione nella basilica di San Petronio alla presenza delle autorità e con evoluzioni militari da parte dell'esercito imperiale in Piazza Maggiore, mentre i cannoni tuonano dalle colline. Analoghe feste celebrative si tengono in San Francesco e all'Annunziata. Nel frattempo si sparge in città la notizia di un sospetto caso di colera. Per commemorare il dogma dell'Immacolata Concezione, ogni anno l'Arcivescovo assisterà alla deposizione di una corona di fiori presso la colonna che si trova posta nella Seliciata di S. Francesco (poi piazza Malpighi). Essa è sormontata da una statua della Vergine in rame, opera del 1638 di Giovanni Tedeschi su disegno di Guido Reni..dettagli
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7 novembre 1859Pieni poteri a Luigi Carlo FariniIn profondo disaccordo con il generale Manfredo Fanti, comandante della Lega militare dell'Italia centrale, il Governatore Leonetto Cipriani (1812-1888) dà le dimissioni, che vengono accettate il 7 novembre dall'Assemblea delle Romagne. Luigi Carlo Farini (1812-1866), originario di Russi, già ministro di Pio IX e dittatore a Parma e Modena, riceve l'8 novembre pieni poteri. Il 9 verso sera giunge a Bologna sotto il diluvio. Il governo gli è affidato in attesa dell'assunzione della reggenza su tutta l'Italia centrale (che poi non si avrà) da parte del Principe Eugenio di Savoia Carignano (1816-1888), eletto dall'Assemblea il giorno precedente in concordia con i governi di Parma, Modena e Toscana. Il medico romagnolo gode dell'appoggio della Società Nazionale, forte di almeno 8.000 aderenti. La sua visione del potere provvisorio è stata espressa in una lettera scritta il 14 maggio precedente: "Il Governo deve essere molto semplice: un Commissario Piemontese 'anti papa' nel temporale; cinque o sei uomini di credito che sotto di lui amministrino. La bandiera dé tre colori collo scudo di Savoja, buoni gendarmi ecco - lo statuto - durante la guerra". Considerato "il più energico e risoluto dei governanti usciti dalla rivoluzione", Farini emana l'8 novembre un decreto che dichiara unite, con effetto dall'8 dicembre, le provincie di Modena, Parma e le Romagne (dal 24 dicembre prenderanno il nome di Regie Provincie dell'Emilia). Il 9 novembre lancia un proclama, in cui si afferma che i popoli delle Romagne sono decisi a prendere consiglio "dalla giustizia e dall'onore" prima di piegarsi nuovamente al giogo straniero. Il 14 novembre estende alle ex Legazioni lo Statuto sardo e il 30 annuncia la costituzione di un governo unitario per le provincie dell'Emilia. La sua azione ha lo scopo evidente di procedere rapidamente all'unificazione amministrativa delle provincie emiliane e romagnole, premessa per l'unificazione giuridica e politica delle stesse al Regno di Sardegna.dettagli
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aprile 1861Minghetti propone il decentramento regionaleEletto Ministro dell'Interno nel governo di Cavour, Marco Minghetti (1818-1886) lavora al progetto di una nuova legislazione liberale. Tra le proposte vi è quella di un decentramento amministrativo dello stato sabaudo, attraverso l'istituzione delle Regioni, come enti morali superiori alle Provincie. Esse godrebbero di autonomia legislativa e finanziaria per materie quali la sanità pubblica, l’assistenza e beneficenza, la pubblica istruzione, l’agricoltura. Allo Stato spetterebbero la difesa, la politica estera e i servizi di interesse nazionale. E’ previsto inoltre l’allargamento della base elettorale, fino a comprendere i cittadini analfabeti. L'opposizione di Urbano Rattazzi (1808-1873) lo costringerà alle dimissioni il 1° settembre 1861. Tornerà in campo l'8 dicembre 1862 come Ministro delle Finanze nel governo Farini, al quale succederà come Presidente del Consiglio il 31 marzo 1864.dettagli
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15 settembre 1861La terra cattù aromaticaVincenzo Mondini (1783-1861), farmacista presso la farmacia Mondini e Marchi in via Barberia - poi Farmacia della Pigna in via Collegio di Spagna - partecipa alla Esposizione Nazionale che si tiene a Firenze dal 15 settembre all'8 dicembre con un succo concentrato e secco di Acacia Catechu. E' una pianta comune in India e in Birmania, che contiene la catechina, sostanza dalle proprietà astringenti e antisettiche. Il prodotto sarà ripresentato nel 1873 all'Esposizione di Vienna come terra cattù e sarà in genere conosciuto sotto forma di piccoli grani di liquirizia argentata. Per i redattori della Nuova Enciclopedia Italiana le tavolette o pastiglie di cattù prodotte a Bologna godranno di speciale reputazione "sia pel grato sapore, sia perché correggono l'odore del fiato". Verranno prodotte in sette farmacie della città, per complessivi 14 quintali all’anno. Saranno messe in commercio in piccole scatole di metallo (circa 200mila all’anno).dettagli
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13 aprile 1863Le comete di RespighiLa notte tra il 12 e il 13 aprile il prof. Lorenzo Respighi dell’Osservatorio di Bologna scopre una stella cometa nella costellazione di Pegaso (C/1863 G2). Secondo l’astronomo G. Tempel essa è “molto graziosa a vedere, quasi come una Cometa in miniatura”. La stessa sarà individuata il 15 aprile dal prof. Donati della specola di Firenze. Resterà a lungo visibile a occhio nudo, apparendo come una stella di 5. grado. La sua coda avrà una lunghezza stimata di un grado e mezzo. Osservata il 18 novembre a Milano dal prof. Schiaparelli, mostrerà il nucleo accresciuto di splendore e la coda allungata fino a due gradi e mezzo. Sarà visibile ancora l'8 dicembre, ma ormai ridotta a una piccola nebulosa senza coda. Il 28 dicembre Respighi osserverà nella specola bolognese un’altra cometa non periodica (C/1863 Y1). Il 30 essa sarà osservata anche a Brera con difficoltà, come una stella di 8.-9. grandezza dotata di "deboli tracce di coda".dettagli
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17 novembre 1872Il Collegio di San Luigi in via San MamoloI Padri Barnabiti si stabiliscono nel palazzo in via San Mamolo, che fu sede fino al 1797 del Collegio Montalto. Qui trova dimora definitiva lo storico Collegio San Luigi. L'8 dicembre 1873 verrà riaperta la chiesa annessa di S. Antonio Abate e nel 1879 sarà inaugurato un teatro interno in stile Settecento, tra i migliori della città. Il Collegio “per i figli del popolo”, o dei Cittadini, fu fondato in zona Castiglione dal conte Carlo Zani nel 1645 e inizialmente dedicato a S. Carlo. Nel XVIII secolo venne costruita una sede più ampia in via Cartolerie, angolo via de' Chiari. Dopo la morte del fondatore il collegio venne affidato ai Gesuiti, che già guidavano il vicino Collegio dei Nobili, posto anch'esso in via Cartolerie. Essi diressero entrambe gli istituti fino alla soppressione dell'Ordine, nel 1773, per poi lasciarli ai Padri Barnabiti. Alla fine del Settecento i due collegi vennero fusi insieme sotto il nome di S. Luigi. In epoca napoleonica la sede del Collegio dei Nobili diventò una caserma. I Padri professori, secolarizzati sotto il dominio francese, continuarono a gestire l'altra parte. Poterono ricostituire la loro Congregazione solo dopo l'8 settembre 1816. Nel 1866 i Barnabiti furono nuovamente soppressi. Il Collegio S. Luigi di via Cartolerie diventò un magazzino. Fino all'assegnazione dell'ex collegio Montalto, I Padri utilizzarono per le loro scuole sistemazioni provvisorie.dettagli
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agosto 1883Scioperi delle mondine e degli scariolanti nella BassaA Mezzolara di Budrio scendono in sciopero 600 mondine e operai delle risaie. Chiedono un miglioramento negli orari di lavoro e nei salari. L'agitazione non avrà successo per l'intransigenza dei padroni e la scarsa solidarietà nella lotta. Nella Bassa padana entrano in agitazione anche gli “scariolanti”, cioè i braccianti impegnati nello scavo dei canali e nelle opere di bonifica delle terre paludose. Sono operai nullatenenti, pagati non a ore, ma per il numero di carriole di terra riempite e trasportate. Sono “veri e propri proletari della terra”, che inseguono opportunità di lavori precari, stagionali nei lavori di arginatura. Costituiscono “una torma di gruppi di nomadi, che, ormai sradicati dai luoghi di provenienza, vagherà per le campagne liberate dalle acque, alla perpetua ricerca di un modo qualunque per ottenere un lavoro” (Bassi). In novembre si avrà la prima importante agitazione agricola a Molinella: circa 3.000 braccianti di San Martino in Argine sciopereranno per dieci giorni per migliori condizioni salariali. L’8 dicembre i braccianti di San Giovanni in Persiceto entreranno in sciopero per il miglioramento del salario, ottenendo dopo due giorni un risultato positivo. Le agitazioni e gli scioperi agricoli nel Bolognese si intensificheranno negli anni successivi. Tra il 1883 e il 1890, secondo una statistica ministeriale, vi saranno oltre settanta scioperi per un salario migliore, la giornata lavorativa di otto ore e il diritto di collocamento. Negli ultimi anni dell'800 non vi saranno scioperi solo nel 1891 e nel 1896. Non di rado, però, l'offerta di braccia al ribasso scatenerà una vera e propria “guerra fra i poveri” e i proprietari terrieri cercheranno spesso di utilizzare operai “krumiri” provenienti da altri paesi, piuttosto che scendere a patti con gli scioperanti.dettagli
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8 dicembre 1927Raimondo Manzini direttore de "L'Avvenire d'Italia"All'inizio del ventennio “L'Avvenire d'Italia”, giornale dei cattolici conservatori, assume un orientamento filofascista, seguendo le inclinazioni del cardinale Nasalli Rocca. Con l'affermarsi della dittatura e del controllo di regime sulla stampa si caratterizza per il rigido confessionalismo e il disimpegno politico. Mussolini lo tiene sotto controllo in modo discreto, attraverso alcune segnalazioni alla prefettura. Nel 1926, abbandonato da molti sostenitori e finanziatori, l' "Avvenire" si trova sull'orlo del fallimento e viene affidato dal Papa alle diocesi di Emilia, Toscana, Marche e Veneto. Ne assume la gestione l'Opera Cardinal Ferrari, che nomina alla guida Giovanni Terruggia, al quale succede poco dopo Primo Montanari. L'8 dicembre 1927 è nominato direttore Raimondo Manzini (1901-1988), membro del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana e scrittore brillante. Sotto la sua guida, che proseguirà fino al 1960, il giornale diverrà il principale quotidiano cattolico nazionale. Nel periodo badogliano avrà "un atteggiamento incerto, spesso equivoco e poco audace" (Paci), per riscattarsi durante la Resistenza.dettagli
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8 dicembre 1945La "Giornata del rientro"L'Associazione Reduci proclama per l'8 dicembre la "Giornata del rientro", a favore dei tanti che tornano dalle zone di guerra e dai campi di prigionia. Su proposta della Democrazia Cristiana ogni famiglia è invitata ad ospitare almeno un reduce. Le istituzioni si sforzano di portare aiuti concreti in occasione delle festività natalizie. Il Comune cura una distribuzione di viveri ai poveri e agli ammalati, mentre la Camera di Commercio mette a disposizione alcune centinaia di scarpe nuove.dettagli
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3 ottobre 1954Consacrazione della basilica di San PetronioDavanti a una grande folla di fedeli, radunata in piazza Maggiore, il cardinale arcivescovo Giacomo Lercaro consacra la basilica di San Petronio. La funzione solenne dura quasi otto ore (dalle 15,30 alle 22) e si conclude con l'arrivo in piazza dei cortei provenienti dalle dodici porte cittadine. L'annuncio della Consacrazione ha colto di sorpresa i bolognesi, che credevano la chiesa già consacrata da secoli. In realtà la basilica non è mai stata ultimata e solo dopo il 1929, a seguito dei Patti Lateranensi, è stata affidata alla Diocesi. Precedentemente apparteneva al Comune: in passato era il simbolo della relativa autonomia del popolo bolognese dal dominio pontificio, sancita solennemente con i capitoli di Nicolò V (1447). A ricordo della Consacrazione, l'8 dicembre verrà collocata all'interno della chiesa una statua del cardinal Lercaro, opera dello scultore Giacomo Manzù.dettagli
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8 dicembre 1954Restauri del portico di San Luca per l'Anno MarianoCon l'Enciclica Fulgens corona dell'8 dicembre 1953 papa Pio XII ha indetto per il 1954 l'Anno Mariano, il primo della storia, in occasione del centenario della definizione del dogma dell'Immacolata Concezione. Celebrato con fervore da tutte le diocesi del mondo, esso termina solennemente in San Pietro l'8 dicembre con l'istituzione della festa di Maria Regina. Tra le iniziative che si svolgono a Bologna vi è un ampio restauro del portico di San Luca, comprendente diversi archi e alcune cappelle del Rosario. In quella del primo mistero Luigi Simoncini ridipinge a olio l'Orazione di Gesù nell'orto. In quella del terzo mistero Renato Pasqui dipinge, su iniziativa del card. Marcello Mimmi, la Natività di Gesù, al posto dell'affresco del sec. XVIII andato perduto. Le offerte per i restauri provengono da parrocchie, pie associazioni, collegi e istituti, privati cittadini.dettagli
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6 dicembre 1955Cambio nella segreteria della CdLDurante il V congresso provinciale della Camera confederale del Lavoro, che si tiene dal 6 all'8 dicembre alla presenza del segretario generale della CGIL Giuseppe Di Vittorio, avviene il cambio alla guida della segreteria provinciale: a Onorato Malaguti (1901-1964) succede Arvedo Forni (1919-2014). Malaguti è stato a lungo perseguitato durante il fascismo. Ha partecipato alla Resistenza con il nome di battaglia di Rino e ha contribuito alla ricostruzione degli organismi democratici e sindacali. Il giorno della Liberazione fu lui a guidare la manifestazione popolare che andò incontro alle truppe alleate e a pronunciare il primo discorso pubblico dopo la sconfitta dei nazifascisti. Militante comunista, legato al sindaco Giuseppe Dozza, per molti anni dirigente di primo piano della CGIL, il suo erede Forni sarà ricordato come “uno dei grandi costruttori del sindacalismo confederale italiano”.dettagli
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10 novembre 1967Donazioni di sangue per il VietnamUn comitato di medici, professori e studenti dell'Università promuove una raccolta di sangue per la popolazione del Vietnam del Nord. Pochi giorni dopo aderiscono 30 operaie della Camiceria Pancaldi, lavoratori dell'AMGA e della Coop. Fornaciai, oltre che alcuni studenti persiani. L'8 dicembre doneranno il sangue un gruppo di dipendenti comunali, studenti dell'Istituto Marabini e giovani comunisti. Il 13 dicembre alla sezione del PCI “Martini-Pasquali” si svolgerà un'assemblea per l'adesione alla campagna di donazione.dettagli
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8 dicembre 1980I Tuxedomoon all'AntonianoAl cinema teatro Antoniano di Bologna si tiene l'8 dicembre il primo concerto europeo dei Tuxedomoon, gruppo post punk new wave statunitense, fondato nel 1977 a San Francisco. Nel 1981 i Tuxedomoon si trasferiranno a Rotterdam e poi a Bruxelles. Nel 1982 produrranno la colonna sonora del balletto Divine, dedicato dal coreografo Maurice Béjart a Greta Garbo.dettagli
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8 dicembre 2019"Da Bertelli a Guidi" celebra Bologna per le ArtiDall'8 dicembre 2019 al 16 febbraio 2020 la mostra Da Bertelli a Guidi, curata da Stella Ingino e Giuseppe Mancini, celebra l'attività ventennale dell'Associazione Bologna per le Arti, nata per divulgare le arti figurative tra Otto e Novecento e in particolare per far conoscere e valorizzare gli artisti bolognesi. Nella sala d'Ercole di Palazzo d'Accursio sono esposte oltre sessanta opere provenienti da collezioni private. Colpisce il visitatore "l'incanto e la poesia della bellezza, la quale è una forma del genio", secondo le parole del presidente Gianarturo Borsari, premiato nell'occasione dal Comune con la Turrita d'Argento. Dai paesaggi di Luigi Bertelli, attraverso le scene di vita borghese e i paesaggi di Luigi Busi, Raffaele Faccioli, Coriolano Vighi, le immagini visionarie di Mario De Maria e le odalische di Fabio Fabbi, l'esposizione culmina con il confronto “fra le donne alla moda di Carlo Corsi e quelle più smaliziate di Alfredo Protti” e quello tra le figure femminili di Giovanni Romagnoli e di Ugo Guidi. Alcune delle opere esposte, ad esempio Lo scrigno e Il sonnellino di Protti o La Cresima di Romagnoli hanno partecipato a importanti esposizioni nazionali, quali le biennali di Venezia e Roma.dettagli
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8 dicembre 2019Il Presepio di Wolfango in Santa Maria della VitaDall'8 dicembre 2019 al 16 gennaio 2020 il santuario di Santa Maria della Vita ospita la mostra Il Presepio di Wolfango, curata da Alighiera Peretti Poggi. Il grande presepio, composto di oltre duecento terracotte dipinte, che l'artista cominciò a plasmare nel 1964, è collocato all'ingresso della chiesa, mentre nell'oratorio al piano superiore sono esposti disegni preparatori, bozzetti ed è possibile vedere alcuni filmati. Il grande teatro allestito da Wolfango accosta in modo bizzarro e ironico figure tratte dalla grande storia, come Papa Giovanni XXIII, Gandhi, Charlot, accanto a statuine che ritraggono i suoi familiari e gli amici, nelle vesti di personaggi letterari o di fantasia, oppure come semplici popolani e pastori attorno al bambin Gesù. Vi sono, tra gli altri, anche numerosi personaggi noti ai bolognesi, come l'ex Rettore Roversi Monaco, ritratto nelle vesti d'antico giurista, i critici d'arte Eugenio Riccomini e Francesco Arcangeli, il pittore Giorgio Morandi, l'ex Presidente del Consiglio Prodi o Padre Marella, entrambi ritratti in bicicletta Wolfango, che si definiva "l'agnostico a cui piace il Presepio", offre ai visitatori una grande prova, piena di rispetto per la religiosità popolare e ricca di riferimenti di cultura: uno sguardo affettuoso e appassionato alla sua gente e alla sua città.dettagli
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8 dicembre 2022"L’altro Rinascimento". Un omaggio a Ulisse AldrovandiIl Rinascimento in Italia è caratterizzato, oltre che dal fiorire delle arti, anche dal risveglio delle scienze naturali. Un gruppo di medici e di naturalisti, tra i quali si distinse il bolognese Ulisse Aldrovandi (1522-1605), promosse lo studio sul campo di piante e animali, anziché solo sui libri. La mostra L'altro Rinascimento. Ulisse Aldrovandi e le meraviglie del mondo, allestita a Palazzo Poggi dall'8 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 illustra con dovizia di documenti e reperti - alcuni dei quali finora raramente esposti al pubblico - questo importante momento della cultura, che anticipa l'avvento della ricerca scientifica sperimentale. E' anche l'occasione per valorizzare la ricca raccolta di Aldrovandi custodita dall'Università di Bologna, e i lasciti di Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730), che costituiscono il patrimonio dell'Istituto delle Scienze. Organizzata dal Sistema Museale di Ateneo con la Biblioteca Universitaria, la mostra è resa ancora più interessante e avvincente da numerosi oggetti e opere d'arte prestati da vari musei italiani, da installazioni digitali e da suggestivi allestimenti.dettagli