Il Nodo di Rastignano
Nella notte tra il 25 e il 26 marzo viene posata la prima campata del Viadotto di Rastignano. E' un momento importante dell'iter di lavori per la variante alla SS65 della Futa, il cosiddetto Nodo di Rastignano.
L'opera, i cui primi progetti risalgono a trent'anni prima, è a cura della Città Metroplitana di Bologna ed è stata finanziata dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione-FSC 2014-2020. Il costo previsto è di oltre 30 milioni di euro.
Al termine dei lavori, un tracciato di 1,5 chilometri collegherà la Fondovalle Savena, nel territorio di Pianoro con la rotatoria di via Madre Teresa di Calcutta a San Lazzaro di Savena, consentendo alla maggior parte dei veicoli di evitare l'attraversamento di Rastignano e della periferia bolognese nel rione San Ruffillo.
Il Viadotto di Rastignano, in acciaio Corten e calcestruzzo, scavalca il torrente Savena e la ex SP65 della Futa con cinque campate, per una lunghezza di 263 metri in totale.
E' una delle opere principali del Nodo assieme alla galleria artificiale sulla ferrovia Bologna-Firenze. Il progetto prevede anche nuove rotatorie e "interventi di mitigazione ambientale". L'abbattimento di alberi ha in alcuni casi provocato proteste da parte delle associazioni di tutela.
- La città metropolitana. Strategie per il governo e la pianificazione, a cura di Roberto Camagni e Silvana Lombardo, Firenze, Alinea, 1999, p. 55
- Linda Maggiori, Salviamo gli alberi delle nostre città, in: "Terra Nuova", n. 391 (2023), p. 12