Murale di Peter Schuyff alla Bolognina
Sulla fiancata cieca di un grattacielo eretto in via Passarotti, nel quartiere Bolognina, appare un grande murale in stile optical coloratissimo.
È opera dell'artista olandese Peter Schuyff, esponente del movimento Neo-Geo, da tanti anni residente a New York, dove fu amico, tra gli altri, di Andy Warhol.
E' stato finanziato dalla proprietà dell'edificio, che ne ha affidato la cura a Daniele Ugolini della galleria Scaramouche di Milano-New York.
Pur essendo imparentata con tanti altri murales presenti nella periferia bolognese - ad esempio quelli del progetto Frontier, curato nel 2012 dallo street artist Dado e da Fabiola Naldi - questa opera d'arte ha la particolarità di essere stata pensata fin dall'inizio in associazione col progetto edilizio.
Utilizzando una struttura geometrica e astratta, l'artista ospite si è ispirato alla tavolozza dei colori di Giorgio Morandi. Il murale è quindi anche un omaggio al pittore bolognese più significativo del '900.
Non potendo intervenire personalmente, per le limitazioni causate dalla pandemia di Covid- 19, Schuyff si è limitato a coordinare il lavoro, eseguito materialmente da Tristan Vancini e Giorgio Bertocci.
Questa novità di grande impatto visivo ha causato subito reazioni contrastanti tra gli abitanti della Bolognina. Di fronte ai tanti pareri negativi il presidente del quartiere ha parlato di “pessimismo nostalgico”, mentre Schuyff ha descritto il suo murale come
“una visione animata e piena di luce fatta da un artista che viene da lontano, col suo bagaglio esistenziale molto diverso, forse, dal tessuto sociale così intenso della Bolognina”.
- Peter Schuyff, febbraio 1991, a cura di Angela Vettese, Trento, Raffaelli studio d'arte, 1991
- Peter Schuyff, 29 novembre-30 gennaio 1994, Milano, Ciocca-Raffaelli Contemporanea, 1994
- Peter Schuyff. New works, Trento, Studio d'arte Raffaelli, 2009