Rivolta nel carcere della Dozza
Le preoccupazioni suscitate dal diffondersi dell'epidemia di coronavirus, assieme al sovraffollamento del carcere, sono all'origine della rivolta dei detenuti scoppiata alla Dozza, dopo quelle di altri istituti di pena in Italia.
Il 9 marzo circa 400 dei 900 carcerati presenti all'interno, in particolare quelli della sezione giudiziaria, si impadroniscono della struttura.
All'interno sono incendiati materassi e suppellettili e il denso fumo provoca l'intossicazione di alcuni detenuti e di alcune guardie carcerarie. Le forze dell'ordine e i vigili del fuoco lottano a lungo per spegnere gli incendi e sedare la rivolta.
Tra le stanze prese d'assalto figurano tre ambulatori, dove erano conservati farmaci, che in molti casi vengono assunti senza controllo. Due ragazzi stranieri muoiono, probabilmente per overdose.