Proteste contro le chiusure per Covid
I baristi e i ristoratori portano tovaglie piatti e bicchieri sul “crescentone” di piazza Maggiore per protestare contro le misure introdotte dal Dpcm del 25 ottobre, che obbliga la chiusura dei locali alle 18 .
La piazza è occupata anche da taxisti, lavoratori dei teatri, proprietari di palestre e allestitori di sagre e fiere, che si sentono fortemente danneggiati da provvedimenti, che a loro dire “stanno mettendo definitivamente in ginocchio i pubblici esercizi”.
Lo slogan più ripetuto, rivolto al governo, è “Tu ci chiudi, tu ci paghi”. Al contrario di quanto accade in altre città italiane, la protesta a Bologna, guidata dalla Fipe-Confcommercio, ha carattere pacifico.
Il 30 ottobre in piazza Roosevelt si tiene la manifestazione L'assenza spettacolare indetta dai sindacati. I lavoratori dello spettacolo chiedono al governo di "ripristinare l'operatività del settore", in enorme sofferenza dopo il primo lockdown e di fatto azzerata dal Dpcm del 25 ottobre.