Medicina "zona rossa"
Dalla mezzanotte del 16 marzo il territorio di Medicina capoluogo e della frazione Ganzanigo diventano “zona rossa”, soggetta a particolari attenzioni e restrizioni.
Nei giorni precedenti qui c'è stata una crescita anomala di contagi e di decessi, dovuti a una forma particolarmente aggressiva del Coronavirus. Gran parte dei casi positivi e dei decessi vengono da contatti avuti nel bar di una ex bocciofila.
Il governatore regionale Bonaccini, temendo la diffusione dell'epidemia alla vicina Imola e all'area metropolitana di Bologna, ha emesso un'ordinanza, che prevede il divieto di entrata e uscita dai paesi, con posti di blocco delle forze dell'ordine, e la sospensione delle attività commerciali, ad eccezione di alimentari e farmacie.
Il 17 marzo in Emilia-Romagna i contagi superano le 4.000 unità, di cui 333 nella provincia di Bologna.
Dal 26 marzo a Medicina sarà introdotta la cura farmacologica a domicilio, con l'uso di unità mobili, per aggredire la malattia nelle prime fasi della sua manifestazione.
Verrà somministrato un cocktail di farmaci, tra i quali l'idrossiclorochina, già usato per la cura della malaria. Dal 29 la sperimentazione sarà estesa a Bologna.
Rosario Di Raimondo, Tutti a casa, in: Bologna quarant'anni. Venti storie del passato, venti idee per il futuro, a cura della redazione di Repubblica Bologna, Roma, La Repubblica - Bologna, Pendragon, 2020, p. 115