La pandemia impone drastiche limitazioni
Il Dpcm in vigore dal 26 ottobre al 24 novembre, emesso in conseguenza del vertiginoso aumento dei contagi da covid-19 in Italia, limita fortemente le attività di ristorazione, le attività culturali e sportive.
L'obiettivo generale del governo e delle amministrazioni locali è quello di ridurre gli spostamenti e i contatti tra le persone, in modo da poter frenare il diffondersi del virus ed evitare il collasso del sistema sanitario.
A Bologna da alcuni giorni il Sindaco ha chiuso le piazze più interessate dalla "movida" giovanile, quali Piazza San Francesco, Piazza Verdi e Piazza Aldrovandi. Inoltre dal 2 ottobre nel centro storico durante i weekend è obbligatorio indossare la mascherina anche all'aperto.
Dal 26 ottobre cinque giardini cittadini vengono chiusi dalle 22 alle 6: i Giardini Margherita, il Parco 11 Settembre (ex Manifattura Tabacchi), i Giardini di Villa Cassarini, il Parco del Cavaticcio e il Giardino John Klemen.
Le attività di ristorazione (bar, ristoranti, gelaterie) restano aperte solo dalle 5 alle 18, mentre vengono chiusi completamente i teatri e le sale cinematografiche. Sono sospese le attività sportive nelle palestre e nelle piscine, così come vengono interrotte le attività dei centri culturali, dei centri sociali e di quelli ricreativi. Sono vietate le fiere e le sagre di ogni tipo.
Nei giorni seguenti vi saranno anche a Bologna, come in numerose città italiane, manifestazioni di protesta contro chiusure che ai più appaiono non giustificate dai dati concreti.