Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

12 marzo 2020

Bologna città fantasma

Con il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio (Dpcm), emanato l’11 marzo per il contenimento dell’epidemia di Covid-19, sono sospese su tutto il territorio nazionale le attività commerciali, tranne la vendita di generi alimentari e di prima necessità.

La popolazione italiana è invitata a restare a casa, a evitare i contatti e gli assembramenti di ogni tipo, mentre i contagi si diffondono in tutte le regioni e diventano molto frequenti in alcune provincie della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna, mettendo in grossa difficoltà il sistema sanitario.

L’epidemia di Coronavirus, definita ormai dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una pandemia che coinvolge tutti i paesi del mondo, ha svuotato le città italiane.

Il 12 marzo a Bologna Piazza Maggiore è deserta e solo pochi mezzi pubblici percorrono le strade centrali. In giro si vedono solo vigili urbani e forze dell’ordine, che controllano il rispetto delle nuove norme, molto restrittive.

Le serrande sono abbassate, i dehor di via Orefici, via Clavature e via del Pratello, centri della movida giovanile e del turismo, sono completamente vuoti, i ristoranti chiusi. Gli studenti universitari non animano più via Zamboni e Piazza Verdi. Dappertutto c’è un silenzio irreale, anche in pieno giorno.

Rimane qualche coda, a volte lunga, ma disciplinata, solo davanti ai supermercati, dove il personale fa entrare i clienti in numero limitato, lasciando gli altri all’esterno.

Le poche persone che circolano per motivi di lavoro o per fare la spesa si muovono come fantasmi frettolosi, mantenendo le distanze. Molti si coprono il viso con mascherine e sciarpe.

Il sindaco dispone dal 13 marzo anche la chiusura, fino ad aprile, di 32 parchi pubblici, compresi i Giardini Margherita e vieta ovunque l’uso delle attrezzature con giochi e gli impianti sportivi. Sospese anche le visite cimiteriali.

Il Bellaria a San Lazzaro di Savena è definito come ospedale Covid per l’area metropolitana e per l’imolese. In provincia sono in funzione tre punti triage, due nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, e uno a Imola.

Per il momento a Bologna il numero dei malati in terapia intensiva rimane lontano dalla capacità complessiva.

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