Tempo folle a maggio
Fino a inizio aprile si è avuta in Emilia una primavera senza precipitazioni e si temeva la siccità, ma poi il tempo è notevolmente cambiato e il mese di maggio è il più freddo e piovoso degli ultimi cinquant'anni.
Nella seconda metà di maggio le temperature sono state di 6 gradi al di sotto della media (18 gradi contro 24) ed è piovuto il doppio del solito.
Il 18 maggio il maltempo ha colpito la provincia di Bologna, con allagamenti in particolare a Castel Guelfo e in Valsamoggia. Il torrente Rio è uscito dal suo letto e ha sommerso Crespellano. A Bologna si sono avuti smottamenti e fiumi di fango nella parte collinare, con numerosi interventi dei Vigili del Fuoco. L'acqua sui binari ha interrotto i collegamenti ferroviari.
A fine mese l'Emilia-Romagna è di nuovo colpita da un ciclone polare, che porta con sé un pesante carico di pioggia e grandine. Il 29 maggio scatta l'allerta rossa nella parte centrale della pianura Padana, per le piene ed il rischio di esondazione di vari fiumi, in particolare del Secchia e del Panaro nel modenese.
Centinaia di volontari si dedicano al rafforzamento degli argini ed è mobilitata anche la protezione civile nazionale. Sono chiusi i ponti sul Secchia e sospese le attività scolastiche in diversi comuni.
L'ultima ondata di maltempo di maggio non può che peggiorare la situazione dell'agricoltura in Emilia e nella Romagna, colpite per tutto il mese da precipitazioni eccezionali, con estesi allagamenti e ingenti danni alle coltivazioni.
I temporali hanno praticamente azzerato la produzione delle ciliege e delle fragole in Emilia, ridotto del 70 per cento - minimo storico - la raccolta delle pere e del 40 per cento quella delle albicocche in Romagna.