La street artist romana Alice Pasquini viene condannata a una grossa multa e accusata di avere imbrattato alcuni muri in via Mascarella, via Zamboni, via Centotrecento e alla Bolognina.

Nel 2013 ha rilasciato un'intervista al “Corriere della Sera”, in cui descriveva alcuni suoi interventi nelle strade di Bologna.

Con particolare zelo la Polizia municipale ha rintracciato la tag AliCé, con la quale la giovane aveva siglato le sue opere, e l'ha denunciata.

L'artista, che ha operato in molte città del mondo - da Sydney a New York, da Barcellona a Berlino e a Londra - ed è universalmente riconosciuta tra le migliori della sua generazione, si è difesa con queste parole:

"Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece é stato sancito il principio secondo il quale ogni espressione artistica é reato".

Nel 2019 il festival Cheap affiderà ad Alice Pasquini il concept della campagna visuale della stagione del Teatro Comunale: dieci ritratti femminili che rappresentano le opere in programma.