Luigi Pedrazzi (1927-2017), esponente del cattolicesimo democratico, riceve l' “Archiginnasio d'oro”, premio dedicato dalla città di Bologna a personalità che si sono distinte nel campo della cultura e della scienza.

Il sindaco Merola lo definisce “uomo del dialogo”, da sempre impegnato a costruire rapporti tra culture politiche diverse, nella fiducia di una collaborazione possibile.

Pedrazzi è stato seguace di Giuseppe Dossetti e candidato giovanissimo per la DC alle elezioni comunali del 1956. Assieme a Dossetti ha fatto parte in consiglio di quella "minoranza programmatica", che negli anni successivi ha impostato un confronto costruttivo, basato sulla qualità e il dialogo, con la maggioranza comunista e socialista.

E' stato tra i fondatori - e direttore tra il 1961 e il 1965 - della prestigiosa rivista "Il Mulino". Dopo l'istituzione dei quartieri cittadini, è stato tra i primi aggiunti del sindaco - al quartiere Mazzini - riversando nel nuovo ambiente dell'amministrazione decentrata l'esperienza acquisita nel consiglio comunale con Dossetti.

Agli anni settanta risale invece l'effimera esperienza de "Il Foglio", quotidiano di sinistra cattolica fondato con Ermanno Gorrieri.

Nel 1995 è stato richiamato alla politica attiva nella giunta di Walter Vitali, in qualità di vice-sindaco, un'esperienza che ha anticipato quella nazionale dell'Ulivo dell'amico Romano Prodi.