Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

31 maggio 2007

Ricordo del "Liber Paradisus"

Nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio il sindaco Cofferati scopre una lapide a ricordo del Liber Paradisus. Si tratta di un “memoriale” dei servi e delle serve liberati dal Comune di Bologna, redatto nel 1257 da quattro notai e ora conservato all’Archivio di Stato. La città fu così la prima al mondo a bandire la schiavitù.

Il 25 agosto 1256 i cittadini di Bologna furono chiamati ad adunata nella piazza Maggiore dal suono del campanone dell’Arengo. Il Podestà ed il Capitano del popolo annunciarono la liberazione di 5.855 servi, appartenenti a 403 signori.

Essi furono riscattati con il pagamento, da parte del Comune, di 54.014 lire d'argento bolognesi : 10 per i maggiori di 14 anni e 8 per i bambini.

Il nome Paradisus deriva dall’incipit del memoriale: “Un paradiso di gioia creò al principio Dio onnipotente, in esso pose l’uomo che aveva plasmato e ornò il suo corpo di una candida veste donandogli un’assoluta e perenne libertà”.

Il bando della schiavitù da Bologna è ricordato anche da un affresco di Adolfo de Carolis nel salone del palazzo del Podestà.

Approfondimenti
  • S. Battistini, Corradino Sclariti. Liber Paradisus, 1257, in Duecento: forme e colori del Medioevo a Bologna, a cura di Massimo Medica, Venezia, Marsilio, 2000, pp. 227-229
  • Bologna. Parole e immagini attraverso i secoli, a cura di Valeria Roncuzzi e Mauro Roversi Monaco, Argelato (BO), Minerva, 2010, pp. 122-123
  • Giuseppe Coccolini, Bologna 1256: la prima città che ha liberato gli schiavi, in "Strenna storica bolognese", 1989, pp. 121-138
  • Giuseppe Coccolini, I dieci primati di Bologna, in "Strenna storica bolognese", 2002, pp. 147-177
  • Carlo Donati, Strada Nove. La via Emilia e le sue curve, Ancona, Affinità elettive, 2020, vol. 1., pp. 279-280

  • Liber paradisus. Con le riformagioni e gli statuti connessi, a cura di Francesco Saverio Gatta e Giuseppe Plessi, Bologna, Tip. L. Parma, 1956
  • Arturo Palmieri, Sul riscatto dei servi della gleba nel contado bolognese, Roma, presso la Direzione dell'Archivio giuridico, 1906
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