Muore Dino Gavina
Muore a 85 anni Dino Gavina (1922-2007), instancabile animatore culturale e talent scout, il primo e il più assiduo imprenditore a pensare Bologna come centro di produzione e di diffusione di design.
Ha iniziato la sua attività negli anni Quaranta nell'ambito della scenografia teatrale, collaborando con Sandro Bolchi al Teatro "La Soffitta".
In seguito ha cominciato a produrre, nel suo negozio laboratorio di San Lazzaro di Savena, capotes per jeep, rivestimenti per carrozze ferroviarie e i primi mobili.
Nel 1953 ha conosciuto, tramite l'amico Lucio Fontana, alcuni architetti e designer - Carlo e Tobia Scarpa, i fratelli Pier Giacomo e Achille Castiglioni, il giapponese Kazuhide Takahama, Luigi Caccia Dominioni - con cui ha avviato una stretta collaborazione per la produzione di arredi e complementi di design, fondando ditte divenute famose, come la Gavina s.p.a., la Flos e la Sirrah.
Assieme a Maria Simoncini ha lanciato progetti di mobili e oggetti al confine tra il design e l'arte, con la partecipazione di artisti di fama internazionale, quali Man Ray, Meret Oppeheimer, Sebastian Matta.
Negli anni Sessanta è riuscito a produrre alcuni mobili del Bauhaus, accordandosi a New York con Marcel Breuer.
Nel 1969 ha fondato, nella sede storica della Cicogna di San Lazzaro, il Centro culturale Duchamp, una onlus nata con l'obbiettivo di aiutare gli artisti a realizzare le loro opere.
- "Almanacco 2007 di Bologna", Bologna, Geper, 2008, p. 70, 72
- Dino Gavina. Ultrarazionale Ultramobile, a cura di Renzo Orsini, Bologna, Compositori, 1998
- Gabriel Heusser e Paul Kogelnig, Design e designer sotto le torri, in "Ottagono", 174 (2004), pp. 168-169
- Ritratto di un editore in un interno, testo di Luigi Spinelli, fotografie di Paolo Utimpergher, in "Domus", 904 (2007), pp. 58-63
- Virgilio Vercelloni, L'avventura del design: Gavina, Milano, Jaca Book, 1987
- Laura Villani, Dino Gavina, in "Bologna ieri, oggi, domani", 3 (1996), pp. 19-27