Il crollo della grotta di Barberio
Il 18 giugno alle 4 e 30 del mattino una frana interessa le pendici meridionali di Monte delle Formiche, distruggendo la grotta dell’Eremita o Tana del Romito.
In questo antro scavato nella roccia, a poca distanza dal santuario, visse nel XVI secolo in penitenza un frate dell’ordine dei Gesuati di nome Barberio. Sulla parete della grotta si poteva leggere la sua firma incisa: “Barberius iam ex religione Jesuat 1551”.
Una leggenda, raccolta dallo studioso Giuseppe Rivani, racconta che una volta le campane della chiesa suonarono da sole, tra lo stupore del parroco e del campanaro. Quel giorno l’eremita fu trovato morto nella sua grotta disteso per terra, con il crocefisso sul petto, “in mezzo a una fragranza di Paradiso”.
La grotta di Barberio, di non facile accesso, era visitata un tempo dai pellegrini che andavano al Monte. Luigi Fantini (1895-1978), attento esploratore e conservatore della memoria di questi luoghi, ha raccontato di avervi dormito una notte anche lui.
- Arte e santuari in Emilia Romagna, Bologna, Consorzio fra le banche popolari cooperative dell'Emilia Romagna, 1987, p. 217
- Bologna e la sua provincia. Tesori ed emozioni, a cura di Carlo Marulli, da un'idea di Renzo Renzi, Bologna, Pendragon, 2003, p. 83
- Da Bologna in Mountain-Bike, a cura del Monte Sole Bike Group, Padova, Tamari Montagna, vol.1., 1990, p. 74
- Luigi Fantini, Antichi edifici della montagna bolognese, prefazione di Alfredo Barbacci, Bologna, Re Enzo, vol. 2: Maiola-Zola Predosa, 1992, p. 152
- Paola Foschi, Vie dei pellegrini nell'Appennino bolognese, Bologna, Pàtron, 2008, p. 153