Processo alla cucina bolognese
In una calda serata di luglio in Piazza Maggiore, davanti a circa 10mila spettatori, si svolge uno spettacolare “Processo alla cucina bolognese”, accusata di essere “decadente e forse defunta”. E' promosso dall'Ascom e dal suo presidente Giorgio Guazzaloca.
Il tribunale gastronomico è presieduto dal sindaco Renzo Imbeni. Il critico d'arte Vittorio Sgarbi veste i panni dell'accusa privata, Giovanni Vicentini è il pubblico ministero, mentre l'entomologo e buongustaio Giorgio Celli funge da avvocato difensore.
Partecipano anche l'attore Raoul Grassilli - sospettato di conoscere la sentenza in anticipo - e Dino Sarti, nelle vesti del dottor Balanzone. Dopo un serrato scambio di opinioni contrastanti, il verdetto finale è di non colpevolezza.