Bagnarola e l'Accademia dei Notturni
Giovanni Tamburini (1951-), erede dell’antica salsamenteria Benni di via Caprarie, uno dei luoghi più rinomati e conosciuti della gastronomia bolognese, acquista la seicentesca villa Ranuzzi Cospi a Bagnarola di Budrio, con l’idea di realizzare un ambiente conviviale e ristorativo-celebrativo.
Nasce così l’Accademia dei Notturni - ripresa della società culturale fondata alla fine del Settecento da Prospero Ranuzzi Cospi - che negli anni successivi ospiterà congressi, corsi di cucina ad alto livello e, per alcuni mesi all’anno, sarà sede dell'Academy of Italian Food and Wine di New York.
Nel Cinquecento i Malvezzi estesero il loro feudo di Selva a Bagnarola, zona bonificata e ricca di acque nel territorio di Budrio, per farne luogo di villeggiatura e convegni mondani e lo costellarono di palazzi e ville.
La prima villa, un tempo appartenuta ai Cospi, fu acquistata da Aurelio Malvezzi e venne poi notevolmente ampliata e arricchita di decorazioni e opere d'arte.
Vi lavorò Angelo Michele Colonna (1604-1687), il più illustre decoratore del tempo, assieme a figuristi come Gerolamo Curti, detto il Dentone (1575-1632) e Domenico Ambrogi, detto Meneghino dei Brizzi (1600-1678), prezioso collaboratore di Velasquez.
Poco distante, sul luogo di una delizia di Giovanni II Bentivoglio, il marchese Floriano Malvezzi Campeggi costruì nel 1737 la grande villa con parco - sua personale Versailles - architettata da Alfonso Torreggiani (1682-1764).
Ha una lunga facciata centrale, porticata alla base, che si incurva a ferro di cavallo. Il prospetto di mezzogliorno fu invece fatto edificare nel 1818 da Antonio Malvezzi, su progetto di Angelo Venturoli (1749-1821). All'interno c'è un teatrino ideato da Ferdiando Galli Bibiena (1657-1743).
Un tempo qui "si davano convegno dame e cavalieri, abati e cardinali, tanti fiori bordavano i prati, riempivano i giardini e il verde delle cinture di piante e lo svettare dei cipressi, aggiungevano tinte liete alle pietre e vivacità alle statue, allegro scrosciare alle fontane" (Beseghi).
Sui prati del "Floriano" si svolgevano ricevimenti, balli, tornei, con ospiti famosi. Nelle sale della villa e nel teatro si tenevano spettacoli e accademie.
Le dimore dei Malvezzi e dell'Odorici a Bagnarola furono un esempio notevole della vita mondana nel Settecento bolognese.
- Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 309-325
- Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 40
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 3: Dal Santerno al Reno. I comuni bolognesi, pp. 111-113
- Guida culturale industriale commerciale artigianale e turistica di Bologna e provincia, a cura di Renato Coppe, Bologna, Aniballi, 1988, p. 218 sgg.
- Tiziano Costa, Marco Poli, Il Quadrilatero: cuore antico di Bologna, Bologna, Costa, 2005, p. 22