Bologna rifiuta le armi nucleari
Nel gennaio del 1982 il Comitato 24 ottobre per la pace contro la guerra promuove una raccolta firme perché il Comune di Bologna si impegni a non installare sul suo territorio armi e strutture nucleari.
Alla campagna per dichiarare la città “zona denuclearizzata” partecipano il Partito Radicale, la FGCI, il Pdup, Democrazia Proletaria, la chiesa evangelica e le comunità cristiane di base.
La petizione del Comitato auspica che si costruisca in Italia “un movimento di città contro la guerra, di città che non vogliono armi nucleari”.
Il 24 maggio il Consiglio comunale approva un ordine del giorno in cui si afferma la volontà che né a Bologna, né sul territorio nazionale vengano installati “sistemi d'arma nucleare”.
Alla fine del decennio in Italia ci saranno diverse città e oltre 300 comuni denuclearizzati, 28 dei quali in provincia di Bologna.
Rossella Ropa, La possibile utopia. Per una storia dei movimenti pacifisti a Bologna nel secondo Novecento, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2013, pp. 96-97, 125-126