I Raf Punk
Gianpaolo Jumpy Giorgetti (poi Helena Velena) e Laura Carroli fondano il Rhutter Gropp, una band sperimentale - una delle prime formazioni punk a Bologna e in Italia - che diventa stabile poco dopo con l'arrivo di altri componenti e il nuovo nome di Raf Punk.
Centro di attività del gruppo diviene il Cassero di Porta Santo Stefano, sede degli anarchici di Bologna. “Al Cassero facevamo serigrafie, dischi - ricorderà Laura - e avevamo coinvolto molte ragazze giovani, ma tutte molto partecipi”.
Dopo aver fondato l'etichetta Attack Punk Records, i Raf Punk debuttano nel 1981 su disco, collaborando al singolo Schiavi Nella Città Più Libera Del Mondo.
Assieme ad altri gruppi (Anna Falkss, Bacteria, ecc.) esprimono il profondo disagio della loro generazione. Il centro Punkaminazione diventa luogo di riferimento per la scena punk italiana.
Nel 1984 Jumpy Velena produrrà Ortodossia, il primo disco dei CCCP Fedeli alla linea. L'etichetta Multimedia Attack sarà inoltre tra le prime in Italia a introdurre l'hip hop.
I Raf Punk si scioglieranno a metà degli anni Ottanta, dopo una breve parentesi con il nome Trans XXX.
- Carlo Branzaglia, Marginali. Iconografie delle culture alternative, Roma, Castelvecchi, 2004, p. 119
- Carlo Branzaglia, Pierfrancesco Pacoda, Alba Solaro, Posse italiane. Centri sociali, underground musicale e cultura giovanile degli anni '90 in Italia, Firenze, Tosca, 1992, p. 63
- Jessica Dainese, Le ragazze del rock. 40 anni di rock femminile italiano, a cura di Oderso Rubini, Bologna, Sonic Press, 2011, p. 40, 45
- Serafino D'Onofrio, Valerio Monteventi, Berretta rossa. Storie di Bologna attraverso i centri sociali, Bologna, Pendragon, 2011, pp. 24-25
- Pensatevi liberi, Bologna Rock, 1979, a cura di Oderso Rubini, Anna Persiani, Bologna, Beatsream, 2019, pp. 200-201
- Andrea Tinti, Enciclopedia del rock bolognese. Più o meno mezzo secolo di musica prodotta a Bologna, Bologna, Punto e virgola, 2001, pp. 223-224
- Jumpy Velena, Quella controcorrente sotterranea degli anni Ottanta, in: Rock & altrisuoni, a cura di Francesco Freyrie, Bologna, Editoriale Mongolfiera, 1988, pp. 14-15