Scoperta in via Tovaglie una base di Prima Linea
Il 19 dicembre si dispiega, nella zona dei Tribunali, una vasta operazione dei carabinieri, con la partecipazione del nucleo antiterrorismo del generale Dalla Chiesa. Guidati da una fonte confidenziale, le forze dell'ordine scoprono, in un appartamento di via Tovaglie, una base terroristica.
In un baule pieno di armi, tra le quali quella che ha ferito il dirigente della Menarini Antonio Mazzotti, sono trovati volantini che rivendicano alcuni attentati dei mesi precedenti, oltre a schede su vari personaggi, soldi, divise e matrici intestate Formazioni comuniste combattenti – Prima Linea.
Viene anche perquisita una tipografia in via Falcone e sono fermate le quattro persone presenti. Seguono arresti tra i frequentatori del covo di via Tovaglie: tra essi l'intestatario dell'affitto, il geometra Dante Forni, ex militante di Potere operaio e impiegato nell'ufficio tecnico comunale, come Maurice Bignami, considerato uno dei capi di Prima Linea a Bologna.
Per Forni inizierà un lungo iter processuale, dal quale uscirà assolto solo a metà degli anni Ottanta. Le rivelazioni dei pentiti, tra i quali anche Marco Barbone, l'assassino di Walter Tobagi, confermeranno che nell'appartamento di via Tovaglie si sono svolti per lungo tempo incontri tra terroristi di Prima Linea e delle Formazioni comuniste combattenti.
- Dante Forni, Storia di uno di noi. Diario di una segregazione, Venezia, Marsilio, 1980
- Achille Melchionda, Un tunnel chiamato giustizia, nuova ed. aggiornata, Argelato, Minerva, 2012
- Luca Pastore, La vetrina infranta. La violenza politica a Bologna negli anni del terrorismo rosso, 1974-1979, Bologna, Pendragon, 2013, pp. 279-283, 389