Radio Città
Inizia le trasmissioni Radio Città. E' definita dallo scrittore Stefano Benni una radio “di cani sciolti”, che cioè non fa riferimento a un partito o a un gruppo preciso, ma a un'area genericamente di sinistra non istituzionale.
Ospita, tra l'altro, anche le trasmissioni del collettivo femminista La Radia. Sarà una delle poche emittenti libere a sopravvivere dopo il periodo di limitazione e repressione seguita ai disordini del '77.
Nel 1987, quando il partito Democrazia Proletaria cercherà di consolidare la propria egemonia nella redazione, ci sarà una scissione.
Nasceranno Radio Città 103, filo-comunista, e Radio Città del Capo, più interessata alle contaminazioni culturali.
- Pino Cacucci, Città del Capo, in: 051. 2012-1970. Bologna: identità e memoria, a cura di Giuliana Santarelli, Bologna, Bononia University Press, 2012, pp. 228-235
- Pensatevi liberi, Bologna Rock, 1979, a cura di Oderso Rubini, Anna Persiani, Bologna, Beatsream, 2019, p. 24
- Radio Città Story, in: Radio FM 1976-2006: trent'anni di libertà d'antenna, a cura di Peppino Ortoleva, Giovanni Cordoni, Nicoletta Verna, Argelato, Minerva, 2006, pp. 177-180
- Giuliana Santarelli, Liberi tutti, in: 051. 2012-1970. Bologna: identità e memoria, cit., pp. 237-239
- Anke Schaeffers, La ricca signora che fu poetessa. Bologna: dove spesso accade prima che altrove, interviste di una ricercatrice olandese a: Anceschi … et altri, Bologna, Synergon, 1993, p. 74 sgg.
- Paolo Soglia, Bologna e le sue radio, in: Radio FM 1976-2006: trent'anni di libertà d'antenna, a cura di Peppino Ortoleva, Giovanni Cordoni, Nicoletta Verna, Argelato, Minerva, 2006, pp. 171-172