Gli "autoriduttori" provocano disordini in centro
Il direttore di un grande magazzino del centro rifiuta a un gruppo di “giovani proletari per l'autoriduzione” una spesa a prezzi dimezzati.
Nel pomeriggio parte da piazza Verdi un corteo di circa duecento appartenenti al collettivo Jacquerie. In via Indipendenza i manifestanti si scontrano con la polizia: a una fitta sassaiola si accompagna il lancio di bottiglie molotov.
Costretti a ritirarsi, alcuni giovani a volto coperto si sfogano fracassando vetrine di negozi e danneggiando automobili e bus.
L'ATC proclama uno sciopero contro la "teppaglia fascista", mentre il quotidiano comunista "L'Unità" parla di "sterile e subalterno ribellismo".
Durante il consiglio comunale straordinario, convocato per discutere la situazione cittadina, il sindaco Zangheri afferma che forse esiste un piano per gettare Bologna nel disordine.
- Tiziano Costa, Bologna prima e dopo il '68 ... ricordi di una vita, Bologna, Costa, 2018, p. 135
- Franca Menneas, Omicidio Francesco Lorusso. Una storia di giustizia negata, Bologna, Pendragon, 2015, pp. 39-40
- Luca Pastore, La vetrina infranta. La violenza politica a Bologna negli anni del terrorismo rosso, 1974-1979, Bologna, Pendragon, 2013, pp. 103-104