Piano di salvaguardia collinare
Il comune adotta una variante al Piano regolatore per la salvaguardia della collina a sud della città dalla speculazione edilizia.
Poco dopo viene inaugurato il parco Cavaioni lungo la via di Casaglia, 40 ettari di bosco e prati. L'area di verde pubblico è subito collegata al centro da un servizio di autobus.
Ai piedi della collina è acquistato e aperto al pubblico il parco di Villa Spada, che comprende anche il palazzo storico e un monumentale giardino all'italiana.
Nel corso degli anni Settanta saranno aperti altri quattro parchi collinari, in grandi aree verdi di 25-30 ettari ciascuna: il Paleotto, Forte Bandiera, Paderno e Villa Ghigi.
Quest'ultima area, donata al Comune dalla famiglia dell'ex rettore dell'Alma Mater Alessandro Ghigi, si trova, in posizione panoramica, molto vicina al centro ed è ricca di contenuti naturalistici e storici di grande rilievo.
- Approvata dal consiglio comunale la variante al Piano regolatore per la zona collinare, in: "Comune di Bologna. Notiziario settimanale", 14 (1967), p. 1
- Claudio Bertolazzi, Un piano per Bologna. Argomenti di un dibattito sull'urbanistica, Riccione (FO), Zivieri, 1989, pp. 35-36
- "Bologna. Notizie del Comune", supplemento verde, 15 luglio 1974
- Giuseppe Campos Venuti, L'urbanistica riformista, Milano, ETAS libri, 1991, p. 224, 230-232
- I centri storici. Politica urbanistica e programma di intervento pubblico: Bergamo, Bologna, Brescia, Como, Gubbio, Pesaro, Vicenza, a cura di Francesco Ciardini e Paola Falini, Milano, G. Mazzotta, 1978, p. 151
- È successo quel '68. Appunti fotografici, ricerca fotografica e testi delle fotografie Luciano Nadalini, Bologna, Regione Emilia-Romagna Assemblea legislativa, 2018, p. 135
- Sviluppo urbanistico e produzione edilizia a Bologna, Bologna, Collegio Costruttori Edili ed Imprenditori Affini della Provincia di Bologna, 1975, p. 87