Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1969La Fortitudo Montenegro trionfa nel campionato di baseballLa Fortitudo Baseball, sponsorizzata Amaro Montenegro e presieduta da Pietro Leoni, conquista il suo primo scudetto, davanti alla Noalex Milano e a Nettuno. Tra i protagonisti dell'impresa vi sono Giovanni Lercker (1944 - ), miglior lanciatore del torneo (108 strike outs), Umberto Calzolari, Alfredo Meli, che si conferma il più valido esterno italiano, e Alberto “Toro” Rinaldi (1946 - ). Quest'ultimo è considerato il ragazzo prodigio del baseball, destinato a diventare uno dei giocatori e tecnici più rappresentativi della società bolognese. Sarà anche uno dei pochi giocatori italiani a provare l'esperienza dei campionati USA. Nel 1969 tutte le partite interne della Fortitudo Amaro Montenegro vengono giocate nel diamante di Casalecchio di Reno. A fine anno, con una partita tra i neo campioni d'Italia e i campioni d'Europa dell'Europhon Milano, sarà inaugurato il diamante "Gianni Falchi", che da quel momento sarà il campo di gioco della Fortitudo per gli incontri in casa.dettagli
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1969Le corsie preferenziali per autobus e taxiSono istituiti nel centro cittadino i primi percorsi preferenziali destinati agli automezzi in servizio pubblico.dettagli
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1969La sedia "Plia" della CastelliL'Anonima Castelli di Ozzano Emilia, nel primo anno della sua produzione, fabbrica sei milioni di esemplari della sedia Plia. Autore di quella che sarà definita “la migliore sedia pieghevole del Ventesimo secolo” è Giancarlo Piretti, diplomato e successivamente docente all'Istituto d'Arte di Bologna. Sempre per la Castelli, Piretti sarà anche il progettista, assieme a Emilio Ambasz, del sistema di sedute Vertebra, vincitore del Compasso d'Oro nel 1981. L'Ebanisteria Castelli è stata fondata nel 1877 da Ettore Castelli ed è divenuta Anonima Castelli nel 1939. Da piccola bottega artigianale si è evoluta in un'azienda leader nel settore dei mobili per ufficio, riconosciuta a livello internazionale come uno dei marchi più prestigiosi del “made in Italy”. Nel 2015 sarà rilevata dalla famiglia Pavan e la ragione sociale diventerà Castelli 2014 s.r.l.dettagli
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1969La nuova palestra Furla della FortitudoAll'interno di un edificio in via S. Felice n. 101/103, a pochi passi dal palazzo dello sport di piazza Azzarita, è allestita la palestra Furla, che diviene sede societaria e impianto di allenamento della Fortitudo. E' realizzata grazie al contributo del comm. Aldo Furlanetto, titolare dell'impresa Furla e tesoriere della S.G. Fortitudo. Il progetto dell'ing. Umberto Maccaferri (ex giocatore di calcio e basket tra le fila biancoblu) prevede un organismo complesso, che assomma funzioni sportive, ricreative e religiose. Esso comprende il bar, la Sala Blu per le riunioni, la Cappella, una grande sala sotterranea, usata come palestra, ma anche come spazio cerimoniale. Su tutto domina il simbolo Fortitudo dell'aquila con la F blu, ideata dal segretario Piero Parisini e disegnata dallo Studio Maccaferri.dettagli
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1969Scompare la figura del bigliettaio sugli autobusL'Azienda Trasporti Municipali (ATM) introduce su tutta la rete degli autobus il servizio ad agente unico. Con l'installazione di distributori automatici, scompare la tradizionale figura del bigliettaio, che sedeva nella parte posteriore della vettura vicino alla porta d'ingresso dei passeggeri, tenendo sempre in mano il blocchetto dei biglietti e la perforatrice.dettagli
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gennaio 1969Piena del Savena abbandonatoCirca 420 ettari di terreno tra Bentivoglio e Malalbergo vengono allagati per la rotta del Savena abbandonato. Il Savena fu deviato nel 1776 e diretto a confluire nell'Idice a est di Bologna. L'antico letto serve, assieme al Navile, da canale di gronda per le acque che fuoriescono da Bologna verso nord e vanno ad irrigare i terreni della bassa pianura. Tra Minerbio e il Reno ha un corso pressoché rettilineo, frutto di lavori di scavo promossi dal XVI secolo per limitarne i frequenti straripamenti. Il 3 dicembre 1972 un'altra rotta dell'argine sinistro del Savena Abbandonato provocherà, tra l'altro, la distruzione del manufatto idraulico che sottopassa il canale.dettagli
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1 gennaio 1969Bologna città di paceSi celebra la Giornata mondiale della pace, voluta da Papa Paolo VI. A Bologna l'amministrazione comunale fa affiggere sulle porte delle antiche mura e sulla facciata di palazzo D'Accursio la scritta: “Bologna città di pace. 1969, ogni giorno per il nuovo avvenire dell'uomo”.dettagli
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1969Il restauro del portale di Jacopo della Quercia in San Petronio e il "Centro per le sculture all'aperto"Il Soprintendente Cesare Gnudi decide il restauro della Porta Magna di San Petronio, con le sculture e le formelle marmoree di Jacopo della Quercia (1374-1438). Il complesso versa in un pessimo stato di conservazione: "nero come la pece" (Emiliani) viene ogni tanto lavato con gli idranti dai pompieri. Il restauro è affidato a Ottorino Nonfarmale (1929-2020) e collaboratori, che lo condurranno tra il 1972 e il 1979. Inizia in questa occasione l'opera del "Centro per le sculture all'aperto" diretto da Eugenio Riccomini, che curerà il recupero del duomo di Ferrara e il risanamento degli ornati di arenaria di molti palazzi e chiese bolognesi. Il restauro dei portali di San Petronio - oltre alla Porta Magna anche quelle laterali decorate da Alfonso Lombardi e Amico Aspertini - verrà replicato tra il 2010 e il 2015 a cura dell'Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze.dettagli
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5 gennaio 1969Il PCI chiede il disarmo della poliziaIl 5 gennaio un corteo organizzato dal Partito comunista percorre le vie del centro. I manifestanti chiedono il disarmo della polizia.dettagli
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25 gennaio 1969Manifestazione per Jan Palach e la Primavera di PragaIl 25 gennaio scendono in piazza gli studenti delle scuole medie superiori. Circa 150 ragazzi manifestano solidarietà agli studenti e ai cittadini cecoslovacchi, che protestano contro l'invasione sovietica del loro paese. Durante il corteo vi sono tensioni con gli studenti di destra della “Giovane Italia”. Il “socialismo dal volto umano” voluto da Alexander Dubcek (1921-1992) è stato stroncato dai carri armati del Patto di Varsavia nell'estate dell'anno precedente. Come atto estremo di ribellione, il 16 gennaio lo studente Jan Palach (1948-1969) si è cosparso di benzina e si è dato fuoco in piazza S. Venceslao a Praga. La repressione cecoslovacca è stata condannata in tutti i paesi occidentali dai partiti moderati. Il PCI italiano ha condannato inizialmente l'intervento, ma non ha voluto rompere del tutto i legami con i partiti “cugini” dell'Est.dettagli
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27 gennaio 1969Occupazioni di facoltà e istituti universitariAll'Università continuano le occupazioni: sono interessati gli istituti di Matematica e di Fisica, Ingegneria, Anatomia comparata, Lettere, Giurisprudenza e Scienze politiche. A Lettere gli studenti protestano per il comportamento autoritario del preside prof. Spongano. A Fisica è contestato il Piano Sullo, considerato un “tentativo autoritario di ingabbiare le istanze antiburocratiche e antirepressive”. Si chiede l'abolizione del colloquio di laurea, del voto di demerito e delle firme di frequenza. A Magistero l'assemblea decide di realizzare un bollettino di controinformazione in ogni facoltà e di creare gruppi di inchiesta operaia. 1l 2 febbraio gli studenti di Ingegneria occupano la sede centrale dell'Ateneo, chiedendo il riconoscimento dell'assemblea come interlocutore degli organi universitari. Il giorno seguente l'autorità accademica sospende gli esami e le lauree nelle facoltà occupate.dettagli
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5 febbraio 1969Agitazioni nelle scuole medie superioriLa contestazione studentesca si estende alle scuole medie superiori. Il 5 febbraio è occupato l'Istituto Tecnico “Aldini Valeriani”. Tre giorni dopo si decide di passare ad altre forme di lotta. L'8 febbraio inizia l'occupazione dell'Istituto professionale “Elisabetta Sirani” di via Ca' Selvatica contro la riforma Sullo. Nei giorni seguenti seguono l'esempio gli Istituti tecnici “Fioravanti”, “Rubbiani” e la scuola magistrale “Laura Bassi”. Il 13 febbraio all'ITIS è interrotta la riunione del collegio dei docenti e vengono fermate le lezioni. Il giorno seguente un buon numero di professori firmano un documento per la ripresa didattica. Gli studenti contrari all'occupazione si riuniscono il 15 febbraio in assemblea nella palestra di via Saragozza. Durante le occupazioni, alle “Aldini” e al liceo “Righi” si tengono assemblee con la presenza di docenti e genitori. In un documento l'assemblea dell'Istituto professionale “Rubbiani” chiede il riconoscimento effettivo della qualifica del corso triennale e l'introduzione di due classi successive. Il 17 febbraio è occupato l'Istituto Tecnico Mercantile “Marconi”. Gli studenti incontrano gli operai della SASIB e ACMA. Il 20 febbraio, mentre proseguono le occupazioni negli istituti “Rubbiani”, “Aldini Valeriani” e “Laura Bassi”, per le strade del centro si svolge una manifestazione alla quale partecipano circa 3.000 studenti medi. Davanti all'ITIS "Belluzzi" di via Saragozza si tiene un sit-in di protesta contro i professori che rifiutano di fare lezione per rappresaglia. Le agitazioni continueranno nelle settimane successive, tra interruzioni della didattica e tentativi di ritorno alla normalità. Il 15 marzo consigliere comunale del PCI Claudio Sabattini (1938-2003) rivolgerà un'interpellanza al sindaco sulla repressione nelle scuole.dettagli
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8 febbraio 1969Il congresso di Berlinguer e il contro-congresso maoistaIl XII congresso del Partito comunista, che si tiene a Bologna dall'8 al 12 febbraio, conferma segretario Luigi Longo (1900-1980), ma segna anche l'ascesa di Enrico Berlinguer (1922-1984), successore designato alla segreteria, che tiene la relazione conclusiva ed è nominato vice-segretario (carica non più assegnata dopo la morte di Togliatti). Al centro del dibattito ci sono i rapporti con l'URSS dopo l'invasione della Cecoslovacchia, i rapporti con la DC, la democrazia interna e l'atteggiamento del partito verso la contestazione studentesca. E' appoggiata la lotta degli studenti contro la “scuola di classe”, “selettiva e borghese”. Alcuni studenti maoisti tentano di organizzare un contro-congresso nelle facoltà occupate, denunciando l'acquiescenza del PCI al "sistema borghese e capitalista" e contestando apertamente la relazione di Longo. Nell’aula magna dell’università compaiono cartelli filocinesi. E' la prima, grave frattura tra la parte più radicale del movimento studentesco e il maggior partito della sinistra italiana.dettagli
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22 febbraio 1969L'istituto per ciechi "Cavazza" è in fermentoIl consiglio di amministrazione “Cavazza” si dichiara disponibile a trattare con i convittori, dopo che nei giorni precedenti l'istituto per ciechi è stato occupato e ci sono state contestazioni contro il presidente, on. Giovanni Elkan (1910-1997). L’organo di gestione è accusato “di non saper indirizzare le loro possibilità finanziarie per il raggiungimento di una moderna educazione dei ciechi”. La situazione sembra tornare alla normalità, ma il 22 febbraio, di fronte al rifiuto di accogliere in consiglio un certo numero di studenti, il “Cavazza” viene di nuovo occupato e l'amministrazione, per rappresaglia, chiude l'istituto. Mentre il Consiglio Provinciale propone di assumere direttamente la gestione, il vicepresidente del "Cavazza" fa un esposto alla magistratura, chiedendo lo sgombero.dettagli
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3 marzo 1969Professori contro la riforma del ministro Sullo e la repressione poliziescaUn gruppo di professori dell'Ateneo bolognese in una dichiarazione al “Resto del Carlino” dopo i gravi fatti accaduti all'Università di Roma, sgomberata con l'intervento della polizia, “riaffermano la loro opposizione senza riserve ad ogni forma di repressione accademica e poliziesca, dichiarano di essere recisamente contrari ai criteri velleitari e pseudoriformatori che ispirano il progetto di legge Sullo; esprimono la loro solidarietà operante con gli assistenti, professori incaricati, borsisti, ricercatori e studenti scesi in lotta per una reale trasformazione dell'Università italiana; si impegnano ad assumere e promuovere tutte le iniziative che saranno necessarie per la lotta in corso”. Tra i firmatari vi sono noti professori di sinistra, quali Carlo Poni, Paolo Fortunati, Giorgio Ghezzi, Oliviero Mario Olivo, Renato Zangheri, Athos Bellettini.dettagli
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5 marzo 1969Scioperi e arresti davanti alla fabbrica LongoDurante uno sciopero alla fabbrica Longo in via dé Gandolfi si verificano scontri tra studenti, operai e polizia. Viene arrestato lo studente di Giurisprudenza Stefano Grossi. Subito un corteo improvvisato ne chiede la liberazione, raggiungendo la Questura e scontrandosi ancora con le forze dell'ordine. Vengono erette barricate in via Zamboni. Nei giorni seguenti si ripetono manifestazioni davanti alla Longo. La Federazione bolognese del PCI e la Cgil esprimono solidarietà agli studenti, ma condannano gli estremismi, mentre la Cisl con un comunicato deplora la strumentalizzazione delle iniziative sindacali da parte di esterni. Il 25 marzo, per i fatti della Longo, sono arrestati una operaia e sei studenti con l'accusa di “violenza e minaccia a pubblico ufficiale con armi improprie”. Tra essi Franco Berardi e Otello Ciavatti. Nei giorni successivi davanti al carcere di San Giovanni in Monte si svolgono manifestazioni di protesta. Grossi sarà rilasciato in libertà provvisoria a fine aprile e il suo caso seguirà un iter autonomo. Il processo agli altri arrestati si concluderà alcuni mesi dopo con condanne di 6 mesi e 10 giorni.dettagli
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9 marzo 1969Sgomberate le facoltà occupateNelle prime ore del mattino del 9 marzo la polizia, in accordo col Rettore, sgombera le facoltà di Giurisprudenza, Scienze politiche, Magistero e l'Istituto di Fisica. Il giorno seguente in zona universitaria si svolge una manifestazione non autorizzata di protesta. I promotori vengono denunciati. Più di mille studenti occupano gli uffici del rettorato in via Zamboni 33 e si riuniscono in assemblea, ma la polizia, chiamata dal Rettore, interviene immediatamente. La sede centrale viene abbandonata in tutta fretta. Sui muri delle aule vuote rimangono numerose scritte che inneggiano alla lotta, prendendosela anche con il PCI, considerato membro di una “Santa Alleanza” con la Chiesa e il Capitale. Il 10 marzo in consiglio comunale Guido Fanti condanna le repressioni, ma nel contempo prende le distanze dalla “minoranza estremista”. Le scritte che imbrattano i muri all'università sono, secondo il sindaco, opera di anonimi “che hanno saputo solo esprimere il livore anticomunista di chi (...) con parole pseudo rivoluzionarie, maschera in effetti la sua incapacità ad indicare una effettiva via per la trasformazione radicale della scuola e della società”.dettagli
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12 aprile 1969Le chiesa di San Giovanni BoscoNella periferia orientale viene consacrata la chiesa salesiana dedicata a San Giovanni Bosco. E' una delle ultime architetture di Giuseppe Vaccaro (1896-1970) e anche una delle sue opere più monumentali e moderne, realizzata “con coraggio e alta coerenza” (Matteucci). Il campanile, che allude alle tante torri bolognesi, si pone come riferimento visivo per il quartiere popolare circostante. Gli arredi interni sono opera di Padre Costantino Ruggeri (1925-2007), pittore d'arte sacra, scultore e vetratista, definito da Mario Sironi "soldato di due milizie: quella della fede e quella dell'arte". Dal 1992 la chiesa ospiterà l’organo colossale - il terzo più grande d’Italia, con più di 12mila canne - donato da papa Giovanni Paolo II alla diocesi bolognese. E’ stato progettato dall’organista Fernando Germani, allievo di Bossi e Respighi, e costruito nel 1951 dalla ditta Tamburini.dettagli
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24 maggio 1969Inizia la costruzione del nuovo polo culturale alla FieraIl presidente del Consiglio Rumor e il cardinale Poma posano la prima pietra del complesso costituito dal Palazzo della Cultura e dei Congressi, dalla Galleria d'Arte moderna e dall'edificio dei Servizi comuni, progettati dagli architetti Bega, Pancaldi e Zacchiroli con il coordinamento dell'ing. Francesco Fantoni. Gli edifici del polo culturale, cui si affianca un grande albergo-motel, sono definiti dal presidente della Finanziaria Fiere Felicori una infrastruttura al servizio di tutta la città e la regione.dettagli
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24 maggio 1969La chiesa di San Pio X di Giorgio TrebbiLa chiesa di San Pio X di Giorgio Trebbi, inaugurata nel quartiere periferico di Borgo Panigale, rappresenta un nuovo modo di concepire l’edificio religioso: non più sola aula ecclesiale, ma un insieme di spazi articolati e compenetrati, sacri e didattici. Sono volutamente poveri i materiali costruttivi: il cemento armato, il legno. Sono al contrario molto ricchi i dettagli architettonici e quelli dell’arredo liturgico. Il tabernacolo è opera di padre Costantino Ruggeri, il crocefisso di Giovanni Poggeschi e Arrigo Armieri, la Via Crucis del pittore futurista Angelo Caviglioni.dettagli
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30 maggio 1969Piano di salvaguardia collinareIl comune adotta una variante al Piano regolatore per la salvaguardia della collina a sud della città dalla speculazione edilizia. Poco dopo viene inaugurato il parco Cavaioni lungo la via di Casaglia, 40 ettari di bosco e prati. L'area di verde pubblico è subito collegata al centro da un servizio di autobus. Ai piedi della collina è acquistato e aperto al pubblico il parco di Villa Spada, che comprende anche il palazzo storico e un monumentale giardino all'italiana. Nel corso degli anni Settanta saranno aperti altri quattro parchi collinari, in grandi aree verdi di 25-30 ettari ciascuna: il Paleotto, Forte Bandiera, Paderno e Villa Ghigi. Quest'ultima area, donata al Comune dalla famiglia dell'ex rettore dell'Alma Mater Alessandro Ghigi, si trova, in posizione panoramica, molto vicina al centro ed è ricca di contenuti naturalistici e storici di grande rilievo.dettagli
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17 giugno 1969Il “Resto del Carlino” cambia sedeIl “Resto del Carlino” si trasferisce in via Mattei alle Roveri, nella periferia nord-orientale. Le officine grafiche hanno già abbandonato la sede di via Gramsci, ormai inadeguata, nel 1962. Il progetto del nuovo stabilimento tipografico, affidato all’arch. Enzo Zacchiroli (1919-2010), già autore di numerosi edifici moderni in città, ha ottenuto il premio IN/ARCH 1964.dettagli
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21 giugno 1969Piano di tutela del centro storicoSulla base della legge n. 765/1967 che introduce il concetto fondamentale della salvaguardia dei nuclei antichi delle città, il Comune vara il Piano urbanistico di risanamento e restauro del centro storico. Dalla tutela dei singoli monumenti si passa alla difesa integrale dell'ambiente urbano del passato, della città storica nel suo complesso. Alla base del piano ci sono alcuni studi settoriali avviati nel 1963 dal gruppo del prof. Leonardo Benevolo con la consulenza di Antonio Cederna e una serie di misure di salvaguardia introdotte dagli assessori Armando Sarti e Giuseppe Campos Venuti.. Reso esecutivo nel 1973, il PEEP Centro storico porterà alla ristrutturazione conservativa di alcuni comparti dell'antico tessuto urbano: il borgo attorno a via Solferino, il complesso San Leonardo vicino a Porta San Vitale, le case di Santa Caterina di Saragozza, il borgo di San Carlo. L'attività di conservazione del Centro storico bolognese avrà notevole risonanza anche all'estero. L'assessore Pier Luigi Cervellati otterrà per la sua opera il Premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei nel 1973.dettagli
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28 giugno 1969Il cimitero germanico al passo della FutaAl passo della Futa è inaugurato un cimitero di guerra, che ospita più di 30.000 soldati germanici caduti durante l'offensiva alleata alla linea Gotica. Le salme sono state recuperate da sepolture provvisorie in 2.069 comuni italiani. Realizzato interamente in pietra serena di Firenzuola, è opera dell'architetto tedesco Dieter Oesterlen (1911-1994). E' il più grande tra quelli realizzati in Italia dal Volksbund Deutsche Kriegsgrabefursorge, l'ente per le onoranze ai caduti tedeschi. La costruzione rappresenta una spirale, che sale attorno alla montagna e improvvisamente si interrompe davanti a un muro piramidale innalzato verso il cielo. Le tombe sono segnalate da 16 mila lastre di granito, su ognuna delle quali sono incisi i nomi di due soldati.dettagli
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1 luglio 1969La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista Nuovo a ImolaIl 1° luglio, con l'ultimazione della chiesa, un decreto vescovile costituisce la nuova parrocchia di San Giovanni Battista, che comprende gran parte della zona industriale di Imola. L'edificio principale, a pianta quadrata a una sola campata, è opera dell'architetto bolognese Glauco Gresleri (1930-2016). Il suo progetto tiene conto delle ipotesi fatte da Le Corbusier per la nuova chiesa di Firminy Vert: ad esempio la vasca battesimale al piano inferiore. La scelta stilistica della chiesa è giustificata dalla sua ubicazione: essa riecheggia infatti i capannoni presenti in gran numero nell'area circostante. Ricorda anche la tenda biblica, posta come casa di Dio fra gli uomini. Le pareti esterne sembrano ondeggiare come fossero tessuto. All'interno la luce naturale colpisce i punti di maggiore importanza per la liturgia, come l'altare e la navata. Il campanile, previsto dal progetto, non sarà costruito per mancanza di fondi. Le otto campane saranno collocate in un piccolo spazio a terra. Sul lato sinistro saranno collocati la canonica e le opere parrocchiali, compresa una scuola materna.dettagli
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15 luglio 1969L' "Orlando furioso" di Luca RonconiL'allestimento dell' Orlando furioso da parte del regista Luca Ronconi (1933-2015) occupa tutta la piazza Maggiore con varie piattaforme e complessi macchinari. Il testo, tratto dal poema dell’Ariosto, è del poeta Edoardo Sanguineti (1930-2010). Le sculture mobili sono opera di Leoncillo Leonardi (1915-1968), scultore e ceramista spoletino da poco scomparso. E' l'ultimo grande spettacolo di piazza, erede dei “Magnifici Apparati” del Seicento e del Settecento.dettagli
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6 settembre 1969Morte di Padre MarellaMuore all'età di 87 anni don Olinto Marella (1882-1969), conosciuto come “il padre dei poveri”, per il suo costante impegno per i meno fortunati. Uomo di vasta cultura, laureato in teologia, filosofia e lettere, insegnò nei licei Minghetti e Galvani. Dopo una sospensione a divinis per modernismo, venne reintegrato dal card. Nasalli Rocca e diventò animatore di gruppi di assistenza ai baraccati del quartiere Lame e agli agglomerati delle Popolarissime. Fondò le “Piccole operaie”, che si occupavano di doposcuola e avviamento al lavoro. Durante il secondo conflitto mondiale cominciò a raccogliere nel proprio appartamento bambini orfani e a dare rifugio a perseguitati politici. Nel corso dei bombardamenti visitava incessantemente i ricoveri sotterranei, cercando di dare conforto. Nel 1948 iniziò a San Lazzaro di Savena la costruzione della Città dei Ragazzi, poi diffusa in quindici case nella provincia. Per affrontare i problemi finanziari delle varie case prese a elemosinare col cappello in mano per le vie di Bologna. La notizia della scomparsa di padre Marella suscita grande commozione fra i cittadini bolognesi, che lo amano e lo considerano un santo per la sua incessante attività caritativa. Durante il funerale, diretto alla basilica di San Petronio, il corteo si allunga sempre di più: ai ragazzi da lui raccolti si aggiungono persone comuni di tutte le età. Verrà sepolto a San Lazzaro di Savena, nella chiesetta della Città dei Ragazzi. Un bassorilievo che raffigura il vecchio padre mentre chiede l'elemosina, con la lunga barba bianca e il cappello in mano, sarà murato all'angolo fra via Caprarie e via Drapperie - affollata zona di mercato - sul luogo dove sostava abitualmente.dettagli
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12 settembre 1969Sciopero ai grandi magazzini OMNIALe commesse dei grandi magazzini OMNIA entrano in sciopero contro i ritmi di lavoro e per l'assunzione di nuovo personale. Il sabato successivo in via dei Mille ci sono tafferugli tra lavoratrici, operai e forze dell'ordine. Il 24 settembre la CISL dichiara in un comunicato di "rifiutare ogni interferenza di gruppi estranei alla vertenza", riferendosi ai giovani del movimento studentesco presenti allo sciopero.dettagli
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30 settembre 1969Arrestati e processati tre obiettori di coscienzaTre giovani militanti dei Gruppi nonviolenti bolognesi (Gnb) - Andrea Accoliti, Antonio Ghibellini e Gianfranco Gamberini - vengono fermati e denunciati mentre affiggono presso alcune caserme un volantino sull'obiezione di coscienza al servizio militare. Il loro processo suscita in città dibattiti e mobilitazioni. Nel maggio 1970 si terrà una grande manifestazione in loro favore, alla quale aderiranno militanti della Lega italiana per il riconoscimento della obiezione di coscienza, del Movimento internazionale della riconciliazione (Mir), gruppi cattolici e giovani di vari partiti provenienti da tutte le provincie emiliane. I Gnb sono nati nel 1968 dall'unione di esponenti e gruppi nonviolenti di varia estrazione: cattolici della FUCI , dell'ASCI (gli scout), universitari della Congregazione Mariana riuniti attorno a padre Rolando Palazzeschi, evangelici, metodisti, anarchici e sindacalisti. Dal 1971 uscirà a cura dei Gnb il mensile antimilitarista "Se la patria chiama", il più importante organo di discussione e diffusione a Bologna delle idee e delle teorie pacifiste e nonviolente. Nei primi due anni usciranno venti numeri, con una tiratura media di 5.000 copie. La rivista sarà pubblicata, pur tra varie difficoltà, fino al 1975. I Gnb cesseranno di operare dopo l'approvazione della legge n. 772/72 sull'obiezione di coscienza.dettagli
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ottobre 1969La favolosa Carena, città etruscaA poche centinaia di metri da Sasso Marconi vengono rinvenute diverse tombe etrusche. Per alcuni è la conferma dell'esistenza di Carena, la lucumonia che diede i natali a Felsina. Con il nome di Gareno è citata anche dallo storico rinascimentale Leandro Alberti (1479-1552) nella sua Descrizione d'Italia. Senza il suffragio di alcuna fonte, l'ipotesi di una grande città etrusca vicino a Sasso, dal nome Carena o Garena, fu avanzata nell'800 da Carlo Pancaldi, ma non fu confermata da altri studiosi, quali Gozzadini e Brizio.dettagli
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3 ottobre 1969XI Festival del JazzDal 3 al 5 ottobre si tiene - come l'anno precedente al Teatro Comunale - il Festival Internazionale del Jazz, giunto all'XI edizione. Le tre serate presentano la grande orchestra di Kenny Clarke e Francis Boland, il sestetto di George Russell e i gruppi di alcuni artisti emergenti, destinati a grande successo negli anni seguenti, quali Gary Burton, con Steve Swallow al basso, e Keith Jarrett, in trio con Charlie Haden e Paul Motian. Grandi contrasti tra il pubblico degli appassionati desta, la sera del 4 ottobre, l'esibizione del quintetto di Ornette Coleman (1930-2015), musicista d'avanguardia e protagonista internazionale del free jazz, con Don Cherry alla tromba, Dewey Redman al sax tenore, Eddie Blackwell e Charlie Haden.dettagli
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9 ottobre 1969Occupazione della mensa universitariaGli studenti occupano i locali della mensa universitaria in via Zamboni. Chiedono un miglioramento della qualità e prezzi più bassi. E' attuata una distribuzione gratuita di pasti. Il 14 ottobre l'autorità accademica fa chiudere la mensa. Verrà riaperta solo una settimana dopo.dettagli
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9 novembre 1969Il primo asilo nidoSi inaugura nel quartiere Bolognina, su un terreno appartenuto al centro ricreativo dell'azienda tramviaria, il primo asilo nido d'Italia, intitolato a Carolina e Giuseppe Patini. La struttura, voluta dall'amministrazione comunale in anticipo sulla legge nazionale, è donata dall'industriale Aldo Patini a ricordo dei suoi genitori. Il progetto del nido è dovuto all'Assessore Adriana Lodi (1933- ), ex operaia e dirigente dei braccianti, che ha studiato in Svezia, assieme a un rappresentante della minoranza consigliare, le esperienze di welfare avanzato dei paesi nordici. Altri due nidi saranno aperti in seguito, adattando edifici comunali in via Fioravanti e in via Marco Polo.dettagli
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25 novembre 1969Ripresa della contestazioneIn autunno, alla riapertura delle scuole, riprende la contestazione. Gli studenti medi chiedono libri gratis, abolizione delle tasse scolastiche, orari e programmi diversi. Il 12 novembre la polizia toglie l'occupazione al Liceo “Fermi”, arrestando alcuni studenti. Decine di studentesse delle scuole magistrali “Laura Bassi” ricevono note disciplinari. Durante una manifestazione contro la repressione, davanti al “Pacinotti” avvengono scontri tra studenti del movimento, polizia ed attivisti di destra del FUAN. Il PCI prende nuovamente le distanze sia dalla reazione - giudicata eccessiva - delle forze dell'ordine, che dall'estremismo di alcune frange studentesche. Il 25 novembre una gigantesca rissa il piazza Maggiore tra studenti di sinistra e goliardi segna per molti anni la fine della goliardia a Bologna. Appaiono con insistenza alcune sigle politiche come quella di Potere Operaio, guidato a Bologna da Franco Piro. Anche una parte dei docenti universitari protesta contro la riforma scolastica voluta dal ministro Sullo.dettagli
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12 dicembre 1969Manifestazioni di protesta per la strage di Piazza FontanaManifestazioni di rabbia e di protesta si susseguono in città alla notizia dell'esplosione di una bomba ad alto potenziale nella Banca nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano, che ha provocato numerosi morti e feriti. E' l'inizio di quella che verrà definita la “strategia della tensione”, che coinvolgerà Bologna in modo particolare, con le stragi dell'Italicus e del Rapido 904, l’abbattimento dell'aereo di Ustica e l'attentato alla stazione del 2 agosto 1980.dettagli
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19 dicembre 1969Corteo degli studenti mediUn corteo di studenti degli istituti tecnici e del liceo artistico manifesta contro lo sgombero dell'Istituto Tecnico “G. Marconi”, avvenuto il 15 sera. Durante la manifestazione si verificano scontri con le forze dell'ordine.dettagli